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LUGANOFilm a piccoli prezzi per riportare i giovani al cinema

06.06.23 - 06:30
Il progetto #ciné si prepara a ripartire alla grande alle nostre latitudini, portando al Cinema Iride l'ultimo capolavoro di Nanni Moretti
#ciné
Film a piccoli prezzi per riportare i giovani al cinema
Il progetto #ciné si prepara a ripartire alla grande alle nostre latitudini, portando al Cinema Iride l'ultimo capolavoro di Nanni Moretti

LUGANO - Un progetto che in Ticino ci è arrivato tanti anni fa, ma che solo nelle ultime settimane ha cominciato davvero a prendere forza. Si tratta di #ciné, un progetto da e per i giovani, che vuole far riscoprire la magia del cinema alle nuove generazioni, ma anche quella dello stare semplicemente insieme «senza fare troppo salotto».

Così, in vista di una proiezione molto speciale che avrà luogo questa sera - al Cinema Iride di Lugano verrà proposto l’ultimo film di Nanni Moretti che ha partecipato all’edizione 2023 del Festival di Cannes -, abbiamo intervistato il nuovo coordinatore del gruppo ticinese, Shair Cruz Bahamonde.

Come nasce il progetto e cosa propone?
«#ciné (come associazione e progetto) è nato nel 2017 a Neuchâtel, sotto l'impulso dell’associazione "Lanterna Magica". L'idea? Cercare di (ri)attirare i giovani nelle sale cinematografiche per scoprire una varietà di film in programmazione. Il compito principale di #ciné è quindi quello di organizzare proiezioni cinematografiche pensate dai giovani per i giovani, dai 14 ai 18 anni, accessibile al prezzo di 8 franchi».

Dove è presente e come funziona?
«È composta da un comitato volontario formato da professionisti (del cinema, dell'immagine o della mediazione culturale), da due coordinatrici nazionali, da dieci coordinatori locali e da altrettanti team locali. Presente in dieci città della Svizzera, #ciné affida a diversi team di adolescenti l’organizzazione di eventi cinematografici. Tra settembre e giugno, ogni team presenta regolarmente in un cinema della sua città la proiezione di un film di sua scelta, intorno al quale viene concepito un evento originale, e che viene promosso attraverso le sue reti. Dalla loro concezione alla loro comunicazione, questi eventi sono interamente organizzati dai team locali che beneficiano del sostegno di un coordinatore locale».

Da quando è attiva in Ticino?
«Dopo essere stato lanciato nella Svizzera francese e tedesca, #ciné aveva l'idea di insediarsi in Ticino all'inizio del 2020 – cosa estremamente difficile a causa del Covid. Tre proiezioni sono state proposte a Lugano durante la stagione 2021-2022. Da alcune settimane - ossia da quando sono subentrato come coordinatore - il progetto si sta rafforzando e abbiamo ricominciato l’organizzazione di eventi».

Il film è una volta al mese. Che cosa fate durante gli incontri settimanali?
«Esatto, una proiezione con un evento al mese, lungo tutto l’anno scolastico. Durante gli incontri ci occupiamo di ideare, organizzare, e realizzare gli eventi. Dalla scelta del film che vogliamo proiettare - di solito si tratta di film che sono in programmazione, ma vorremmo osare anche con vecchi film, i giovani hanno questa voglia - alla creazione di un evento che sia coerente con le tematiche del film; può trattarsi di un concerto, una tavola rotonda, una lettura o, perché no, un gelato in regalo! Inoltre, ci scambiamo un po’ qualche opinione sul cinema contemporaneo, senza far troppo salotto intellettuale, ma gli incontri sono soprattutto un momento di socializzazione per le/i giovani e lo facciamo anche un po’ per le risate, spero».

In cosa consisterà l'evento di stasera?
«Proietteremo "Il Sol dell’avvenire" di Nanni Moretti attualmente al festival di Cannes (era maggio, ndr), ore 20, al cinema Iride di Lugano. Dopo la proiezione ospiteremo una tavola rotonda con alcuni professionisti del mondo cinematografico, registi, distributori, direttori di festival, proprietari di cinema e produttori per tenere una conversazione attorno alla domanda "Qual è il futuro del cinema?", essendo uno degli argomenti del film. È fondamentalmente una domanda retorica dal momento che questo futuro si sta già verificando ora e perciò la conversazione ha più lo scopo di trovare insieme alternative, idee, approfondimenti riguardo questa distopia reale che ci slega sempre più dai cinema fisici».

Sei stato scelto come coordinatore. Avevi già contatti o è stata una sorpresa?
«Non avevo contatti, non avevo nemmeno idea che un’associazione del genere esistesse! Quando ho sentito che c’è una realtà in Svizzera che lega i miei quattro impegni sociali/culturali preferiti, la realtà associativa, il lavoro con i giovani e il cinema sono impazzito e ho subito mandato la candidatura. Sono contento di aver ricevuto questa opportunità perché essendo giovane anch’io sono in grado di capire molto bene le necessità di manifestazione ed espressione giovanile. Inoltre è anche un buon mezzo per avvicinare i giovani al concetto di autogestione, legata alla responsabilizzazione e organizzazione di un gruppo eterogeneo, tema che in Ticino diventa sempre più importante e che nei giovani sente il bisogno di esprimersi».

Come ti fa sentire? Sei molto impegnato nel mondo del cinema a livello ticinese e svizzero?
«Sto entrando di recente con il primo piede in questo mondo, in passato mi sono occupato a tratti di scrittura e danza, ma sono ancora giovane. Onestamente preferisco essere un silenzioso osservatore del mondo dell’arte, cinema compreso, perché non lo trovo né accogliente né a misura di artista. Galleristi, curatori, organizzatori di festival, critici mi fanno inorridire ogni volta con le loro presentazioni di progetti, per non parlare dei politici che in questi eventi si fanno vedere cinque minuti ogni volta che ne hanno l’occasione. Il mio impegno nel mondo del cinema è, e vuole rimanere per il momento, quello di semplice lavoratore, che sia lavorare a un mio film come regista o a quello di qualcun altro come assistente o manovale, il resto lo lascio ai greggi. #Ciné invece mi permette di stare con i giovani, che di tutto questo discorso ancora non se ne fanno nulla, ma comunque occuparmi di cinema!».

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