C'è questo in "L'uomo del bosco che parlava con la capinera", scritto da Fabio Andina e Petros Michalopoulos e illustrato da Antoine Déprez
LUGANO - Sta facendo la sua comparsa nelle librerie ticinesi in questi giorni "L'uomo del bosco che parlava con la capinera", un racconto scritto da Fabio Andina e Petros Michalopoulos e arricchito dalle illustrazioni di Antoine Déprez.
Ambientato nella natura incontaminata, con l'universo quale sfondo, "L'uomo del bosco che parlava con la capinera" (Fontana Edizioni) è la storia di una iniziazione. Ne sono protagonisti una giovane ragazza, tormentata da un desiderio irrealizzabile, e un anziano solitario, custode di un antico sapere che vive in simbiosi con gli elementi del creato a metà montagna, in una cascina in sassi a ridosso del bosco.
Grazie al loro incontro, tanto fortuito quanto provvidenziale, l'anziano trova nella ragazza la depositaria ideale per tramandare ai posteri le sue conoscenze, mentre la ragazza, ascoltando le parole del saggio eremita, impara a guardare il mondo con gli occhi del cuore così da riuscire a realizzare il suo desiderio.
Il racconto - nato dall'interazione tra lo scrittore luganese trapiantato in Valle di Blenio, il medico malcantonese autore del romanzo "Errore dell'arte" e l'illustratore francese ma residente a Novaggio - è un inno alla volontà di mantenere acceso il ricordo di chi ci ha lasciati, e ci suggerisce che addirittura un desiderio impossibile può essere realizzato. Non si tratta, precisa Andina, di un libro indirizzato specificatamente per l'infanzia: le sue tematiche lo rendono adatto da 12 anni in su.
Il volume sarà presentato domenica 1 dicembre alle 15 presso l'Asilo di Sessa, mentre sabato 7 dicembre Andina, Michalopoulos e Déprez saranno disponibile per un firmacopie alla Libreria Segnalibro di Lugano.