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Continua il commercio di indumenti intimi usati, ora una legge per arginare il fenomeno

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Continua il commercio di indumenti intimi usati, ora una legge per arginare il fenomeno
TOKYO - In Giappone continuano ad esistere i Burusera, i negozi specializzati nella loro vendita dall'intimo, alle scarpe, dalle divise scolastiche a quelle delle cameriere. La loro particolarità è che si tratta di indumenti già u...

TOKYO - In Giappone continuano ad esistere i Burusera, i negozi specializzati nella loro vendita dall'intimo, alle scarpe, dalle divise scolastiche a quelle delle cameriere. La loro particolarità è che si tratta di indumenti già usati. La passione per gli indumenti femminili usati é molto diffusa in Giappone. Agli inizi degli anni '90, esistevano a Tokyo più di 5.000 negozi Burusera, e il era diventato talmente fiorente che suscitò la preoccupazione del Governo.

Si decise quindi di dichiarare illegali questi negozi e in breve tempo molti furono chiusi. Non tutti però. Qualche negozio continò a venedere illegalmente e di nascosto indumenti intimi femminili usati. Indumenti i cui prezzi sono saliti nel frattempo alle stelle. Una nuova legge in materia, però, é al vaglio dei magistrati giapponesi con l'intento di eliminare il flagello del commercio di mutandine usate.

Sempre più studentesse infatti, per raccimolare qualche soldo, vendono il loro abbigliamento intimo usato ai proprietari di Burusera. La mutandina della studentessa é, in effetti, il più comune oggetto del desiderio e il loro costo si aggira sui 10.000 yen, circa 200 franchi.

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