Cerca e trova immobili
Archivio

Curiosità:il CCD , quando è nato? Dove?Quale è stata la prima fotocamera digitale?

Il CCD sta cambiando (in bene o in male) il mercato e la tecnica della fotografia , ma le sue origini risalgono addirittura alla fine degli anni '60 !
Curiosità:il CCD , quando è nato? Dove?Quale è stata la prima fotocamera digitale?
Il CCD sta cambiando (in bene o in male) il mercato e la tecnica della fotografia , ma le sue origini risalgono addirittura alla fine degli anni '60 !
Infatti fu nel 1969 che presso i Bell Laboratories fu messo a punto il primo CCD, acronimo di Charge Coupled Device (dispositivo ad accoppiamento di carica). La Bell Laboratories è nota anche per altre senzazionali invenzioni, quali ad esempio i tra...
Infatti fu nel 1969 che presso i Bell Laboratories fu messo a punto il primo CCD, acronimo di Charge Coupled Device (dispositivo ad accoppiamento di carica). La Bell Laboratories è nota anche per altre senzazionali invenzioni, quali ad esempio i transistor (1947) che hanno cambiato la nostra concezione dell'elettronica di consumo.

Se però pensate che gli ingegneri della Bell avessero sviluppato questo "oggetto" solo per permetterci negli anni novanta di fare delle fotografie vi sbagliate. Le intenzioni erano sostanzialmente e squisitamente di ricerca industriale (e militare).Allora l'area del CCD che oggigiorno arriva tranquillamente a 3000x2000 pixel era inferiore ai 100x100 pixel.

Nel 1974 il Jet Propulsion Laboratory, sotto l'egida della Nasa proseguì nello sviluppo di questa tecnologia, seguito dall''OSS (Office of Space Science) che nel 1978 costruisce un CCD di 500x500 pixel vantando anche una forte riduzione del cosiddetto "rumore di fondo" (cioè errori di conversione della luce in cariche elettriche dovute a interferenze) . La sonda Galileo lanciata nel 1989 e il telescopio Hubble nel 1990 sono dotati di sensori CCD da 800x800 pixel di questa generazione.

Ma già nel 1982 l'OSS e la Nasa cominciavano lo studio di una seconda generazione di CCD con cui equipaggiare i propri satelliti arrivando oltre che alla soglia dei 1024 x 1024 pixel , a una riduzione della grandezza stessa dei pixel (che passò dai 15 a 12 micron) , una diminuzione drastica del rumore di fondo e dei costi di fabbricazione .

Cominciò anche da parte dell'industria fotografica di consumo un interesse per questa tecnologia tradottasi con i primi esperimenti di fotocamere digitali, la prima in assoluto fu un prototipo della Sony Mavica , nel 1981 .
Nel 1990 la Kodak presentò alla Photokina la sua prima reflex digitale professionale , la DCS 100, basata su corpo Nikon F3, dove DCS sta per Digital Camera System. Sostanzialmente la F3 per essere adattata necessitò di un nuovo visore e un nuovo motore . Le sue specifiche erano
Risoluzione: 1,3 Megapixel
CCD: 1024x1280 pixel su un area di 20,5x16,4 millimetri
Siccome l'area coperta dal CCD era inferiore al 24x36, la lunghezza focale degli obiettivi veniva moltiplicata per 1,8 (un 28 mm diventava un 50mm)
Sensibilità: ISO 100, 200, 400, 800
Motordrive: 2,5 immagini al secondo
La DCS100 era connessa mediante un cavo ad un unità chiamata DSU (Digital Store Unit) con una capacità di memoria di 200 Mb (fino a 600 immagini compresse). Il monitor di previsualizzazione che nei modelli odierni si trova dentro l'apparecchio allora era inserito nella DSU , era un LCD di tipo monocromatico. La DSU permetteva così al fotografo di selezionare le immagini da tenere e buttare quelle scartate.
La DCS 100 disponibile anche nella versione per foto solo in bianco e nero cedette il passo alla Kodak-Nikon DCS 200 già nel 1992.

Fonti principali: Nasa e Kodak

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE