Limitazioni e restrizioni olimpiche per atleti e tifosi ma... si potranno battere le mani
Beijing 2022 rischia di non essere una festa. Ma una medaglia ripagherebbe di tutti i disagi.
PECHINO - Gli affari sono affari quindi, per non perdere miliardi di dollari e vagonate di credibilità, il CIO e il governo cinese hanno confermato le Olimpiadi. Ma a che costo?
Quelli che stanno per cominciare - la cerimonia di apertura è in programma venerdì, alle ore 13 “svizzere” - saranno infatti Giochi blindati, controllati, esasperati come raramente è successo. Neppure a Tokyo, nelle Olimpiadi disputate nell’estate del 2021, sicurezza (e tensione) avevano raggiunto tali livelli. Forse perché, nella calma relativa che si vive tra un’ondata e l’altra della pandemia, in quel caso fu possibile rendere un po’ più permeabili le bolle. O forse perché, a livello di immagine, la Cina ha molto più da perdere rispetto al Giappone. Fatto sta che tutti quelli che sono atterrati o atterreranno a Pechino dovranno rassegnarsi a vivere un’esperienza tutt’altro che festosa.
Niente (o quasi) sarà permesso
Non saranno ammessi tifosi e spettatori dall’estero, tanto per cominciare. Niente tifo, niente folklore, con buona pace dello spettacolo, che di rumore e coreografie estemporanee si nutre. A rendere ancora più triste la presenza a bordo pista o sulle tribune degli impianti sarà poi il divieto di cantare, incitare o intonare inni. Nonostante la mascherina obbligatoria, l’esercizio canoro, si sa, è pericoloso. Sarà ammesso solo battere le mani. Almeno quello.
Atleti blindati
Gli atleti stessi, in ogni caso, rischiano di vivere senza spensieratezza l’evento. Nel nome della sicurezza, la macchina organizzativa cinese ha infatti pensato a barriere difficilmente superabili dal virus. Per avere garantito l’accesso al Paese, gli sportivi dovranno produrre due test negativi. Una volta arrivati a destinazione dovranno poi sottoporsi al primo di una serie lunghissima di tamponi quotidiani. Ci sarà in seguito il viaggio verso il Villaggio Olimpico - rigorosamente su mezzi messi a disposizione dall’organizzazione - dal quale non si potrà uscire se non per recarsi ad allenamenti o gare. Una passeggiata a Pechino? Osteggiata, per non dire proibita. E poi, capienze ridotte nelle sale, pareti divisorie, ascensori nei quali vigerà l’obbligo del silenzio… Ma davvero sarà importante partecipare, prendendo in prestito un pezzo della decoubertiniana citazione?
Una medaglia ripaga tutto
«Uno sforzo tanto grande vale sicuramente la pena, non ci sono dubbi - ci ha raccontato Alexander Wäfler, responsabile organizzativo e media di Swiss Olympic - e badate bene che quanto succederà a Pechino è solo la punta dell’iceberg. Il lavoro necessario per permettere alla nostra delegazione di arrivare, soggiornare e gareggiare in sicurezza in Cina è infatti cominciato mesi fa ed è stato enorme. Il fatto che la sede dei Giochi sia tanto distante dalla Svizzera ci ha per esempio costretti a una pianificazione impegnativa. I voli, gli hotel… le difficoltà sono state molte, come molti, una tonnellata, sono stati i documenti da compilare. Poi la pandemia, ovviamente, ha reso tutto più complicato. Le Olimpiadi estive del 2024 (a Parigi) e quelle del 2026 (a Milano e Cortina), che vedranno viaggi in treno e soggiorni “diversi”, saranno estremamente più semplici da pensare. Soprattutto se non saranno condizionate dal coronavirus. Tutto quanto affrontato è, comunque, sicuramente ripagato da un podio a cinque cerchi. Per gli atleti, come per tutta la spedizione, una medaglia è sempre una medaglia. Ha un valore inestimabile».