Clamorosamente out i due assi elvetici. Oro a Mayer davanti a Cochran-Siegle e Kilde.
Il 31enne, al terzo oro olimpico, si conferma dopo il trionfo nel 2018 a PyeongChang. Nel 2014 aveva vinto la Discesa. Rogentin, 14esimo, migliore dei rossocrociati.
PECHINO - Al via con grandi ambizioni, la pattuglia rossocrociata ha dovuto ingoiare un boccone amarissimo nel super G maschile.
Il nostro Marco Odermatt, tra i grandi favoriti della vigilia, si è fatto sorprendere ed è uscito di scena nella parte finale del tracciato. Pure Beat Feuz, altro asso elvetico reduce dal trionfo in Discesa, non è riuscito a portare a termine la sua gara.
E così a fare la voce grossa è stato l'austriaco Matthias Mayer, che in 1'19"94 ha conquistato una meritata medaglia d'oro. Per il campione 31enne, già bronzo ieri in Discesa, si tratta anche di un sontuoso bis dopo il trionfo nel 2018 - sempre in super G - a PyeongChang. Un successo che lo fa entrare ancor di più nella storia: per Mayer, vincitore della Discesa di Sochi nel 2014, è infatti il terzo oro in tre edizioni differenti dei Giochi.
Sorprendente la prova dello statunitense Ryan Cochran-Siegle, che si è preso l'argento chiudendo a soli +0"04 da Mayer. Completa il podio il norvegese Aleksander Kilde (+0"42).
Per la Svizzera, rimasta a bocca asciutta, da segnalare il 14esimo posto di Stefan Rogentin (+1"63), e il 16esimo Gino Caviezel (+1"82).