Terza sconfitta olimpica per la Svizzera di Patrick Fischer, gongola la Danimarca
Nel 3-5 finale hanno lasciato il segno anche Regin e Boedker.
PECHINO - Terza sconfitta in altrettante partite olimpiche per la Svizzera, superata 3-5 dalla Danimarca dopo essersi arresa pure contro Russia (all’esordio) e Repubblica Ceca (ai rigori).
Ci si aspettava una reazione, o almeno una crescita dopo le prime due buone prove a cinque cerchi, e invece la truppa di Patrick Fischer ha fatto un passo indietro. Si è fatta sorprendere e si è fermata davanti a un avversario per nulla imprendibile ma, ben catechizzato dalla vecchia volpe Heinz Ehlers, capace di produrre un hockey estremamente efficace.
In difficoltà in avvio, gli elvetici hanno saputo salire di livello nella seconda parte della prima frazione quando, con Corvi, hanno anche trovato il meritato vantaggio. Strada in discesa? Per nulla. Con un inizio di secondo parziale di grande intensità, la Danimarca ha infatti velocemente ribaltato il punteggio passando, al 20’46” e 21”07”, prima con l’attaccante dell’Ambrì Peter Regin e in seguito con Frederik Storm. Incapace di premere con costanza e di creare così problemi dalle parti di Dahm, la Svizzera è poi nuovamente stata punita al 34’, trafitta dall’ala del Lugano Mikkel Boedker. Il disastro, i rossocrociati, lo hanno infine completato a inizio dell’ultimo terzo quando, nuovamente, si sono fatti trovare impreparati in occasione di una folata degli avversari, saliti sul 4-1 con Meyer.
A quel punto, spalle al muro, puntando (anche) sull’orgoglio la Nati ha accelerato e graffiato. Ha accorciato le distanze con Loeffel (45’) e cominciato a sperare con Herzog (58’). Più “su” di così non è in ogni caso riuscita ad andare e, dopo il 3-5 di Storm, alla sirena si è arresa a una nuova giornata deludente.