Il nidvaldese ha preceduto tutti in gigante, andando a cogliere l’ottava medaglia rossocrociata a Pechino.
Sul podio anche lo sloveno Zan Kranjec e il francese Mathieu Faivre.
PECHINO - Fantastico! Dopo Beat Feuz in discesa e Lara Gut-Behrami in super G, è toccato al fenomenale Marco Odermatt mettersi al collo l’oro in gigante, sua disciplina prediletta e nella quale oggi ha dimostrato di essere il più forte al mondo.
Prestazione semplicemente da incorniciare quella fornita dal nidvaldese, che - al termine di una gara eccezionale - ha preceduto lo sloveno Zan Kranjec (+ 0''19) e il francese Mathieu Faivre (+ 1''34), rendendo dolcissimo il risveglio domenicale all'intera popolazione elvetica. Settimo rango per Gino Caviezel, attardato di 1''85.
Il 24enne - in testa dopo la prima manche - si è dunque lasciato alle spalle le delusioni derivanti dal settimo posto in discesa e soprattutto dall'uscita di scena in super G. D'altra parte queste sono le belle storie delle Olimpiadi: passare dallo scoramento alla gioia è un attimo ed è tutta una questione di centesimi e di millimetri.
Quella conquistata oggi è la prima medaglia olimpica per l’attuale leader della Coppa del Mondo, l’ottava per la delegazione rossocrociata presente a Pechino. Nell'albo d'oro Marco Odermatt succede a Marcel Hirscher, vincitore quattro anni fa in gigante a PyeongChang.