La ticinese, capace di mettersi al collo due medaglie, ha fatto rientro in Svizzera. Insieme a lei anche Corinne Suter
Le parole della sciatrice di Comano: «L'emozione più grande l'ho vissuta quando ho tagliato il traguardo nel super G»
ZURIGO - Ci ha fatto vivere emozioni incredibili e notti vibranti Lara Gut-Behrami, reduce da un'Olimpiade dove ha saputo (ancora una volta) mettere in mostra tutta la sua classe e il suo enorme talento. La 30enne ha affrontato i pendii cinesi con quella disinvoltura con la quale ormai da anni ci ha abituato, sfidando il cronometro e le agguerritissime avversarie.
La campionessa ticinese - con le due splendide medaglie conquistate (il bellissimo oro in super G e il bronzo in gigante) - è sbarcata all'aeroporto di Zurigo. Ora potrà godersi appieno il suo exploit a cinque cerchi e rendersi davvero conto di ciò che è riuscita a fare. «Credo che mi ci vorrà qualche giorno per realizzare questa impresa, ora è tutto un po' confuso», aveva detto Lara a margine del successo in super G. Una gara in cui nessun elvetico (sia fra gli uomini che fra le donne) nella lunga storia dei Giochi era mai riuscito a mettersi al collo il metallo più prezioso. Lara, invece, ce l'ha fatta...
Ancora una volta, dunque, la sempre tanto chiacchierata sciatrice di Comano è riuscita a balzare agli onori della cronaca per i suoi exploit, ai quali il nostro Cantone si è ormai abituato...
L'atterraggio era previsto per le 8.50, l'arrivo della ticinese (in compagnia di Corinne Suter) è però slittato alle 9.20.
Queste le parole di Lara Gut-Behrami... «Dov'è la medaglia? Abbiamo avuto alcuni problemi con i bagagli, è in una valigia che non abbiamo ancora ritirato. Se sono stanca? Adesso fortunatamente ho qualche giorno per potermi riprendere. Sono contenta di avere un po' di tempo per staccare la spina. Farò tappa in Ticino per passare qualche ora con la mia famiglia. Sono piuttosto esausta, è stato un viaggio lungo. Ho bisogno di staccare un attimo la spina. Se penso già a Milano-Cortina? No, non ci penso, è troppo presto. Nella vita ho tanti progetti...».
Sulla pressione: «Le emozioni sono ancora molto fresche. Non ho ancora realizzato tutto anche perché dopo il super G ho subito dovuto pensare alla discesa. Naturalmente la pressione è diminuita con la vittoria olimpica, ma questo non dovrebbe nascondere il lavoro che c'è dietro. La cosa più importante è comunque quella di restare in salute: a volte sottovalutiamo questo aspetto. L'emozione più grande l'ho vissuta quando ho tagliato il traguardo nel super G. Non pensavo di poter vincere...».