L'Assemblea ecologista ha dato luce... verde al programma di legislatura 2023 - 2027 e alla lista per il Gran Consiglio per le cantonali.
MASSAGNO - «Una maggior qualità di vita». Da raggiungere grazie a «più sostenibilità a lungo termine, solidarietà, decentralizzazione, valorizzazione delle diversità e integrazione». Sono questi i pilastri del programma di legislatura valido per il quadriennio 2023-2027 che i Verdi del Ticino hanno presentato (e accettato) durante l'Assemblea tenutasi oggi al Salone Cosmo di Massagno.
Le responsabilità della politica
«La politica - hanno ricordato gli ecologisti - ha la responsabilità di consegnare alle generazioni future un mondo migliore rispetto a quello in cui viviamo ora. Sfortunatamente questo sembra essere tutt’altro che scontato».
I Verdi, poi, elencano una serie di problematiche che senza un intervento «lungimirante» da parte della politica non possono far altro che peggiorare. Tra di esse troviamo il clima «con il 2022 che è stato l’anno più caldo da quando vengono effettuate le misurazioni e rischia di non essere un’eccezione», i premi della cassa malati che «continuano ad aumentare» e le condizioni di lavoro che «sono sempre più precarie». «Crediamo - hanno spiegato i Verdi - che le soluzioni ci siano, ma è fondamentale agire con decisione e senza più tergiversare».
I punti del programma
Secondo gli ecologisti il Ticino ha bisogno di una politica che ponga le basi per una prosperità economica che «coniughi la giustizia ambientale con quella sociale». Ed è proprio questo il principio su cui si basa il programma - costituito da venticinque punti raggruppati in sette capitoli - che il partito intende portare avanti e che contiene delle richieste anche puntuali e concrete che vanno dall'ulteriore implementazione del fotovoltaico (e altre energie rinnovabili), ai progetti pilota per sperimentare una settimana di lavoro ridotta per meglio conciliare lavoro, famiglia e vita privata, passando anche da una cassa malati unica e pubblica.
Alcuni addii nella lista del GC
Durante l'incontro l'Assemblea ha anche avvallato la lista delle candidate e candidati al Gran Consiglio. «Si tratta - hanno precisato i Verdi - di un gruppo che ben rappresenta le differenti realtà del nostro territorio per quello che concerne il profilo geografico, anagrafico, sociale e professionale». Tra i novanta nomi troviamo quelli degli uscenti Samantha Bourgoin, Matteo Buzzi, Marco Noi e Giulia Petralli, mentre mancheranno quelli di Cristina Gardenghi, Claudia Crivelli Barella e Andrea Stephani che per svariati motivi hanno deciso di non ricandidarsi. «A loro - conclude la nota ecologista - va il nostro ringraziamento per l'eccellente lavoro svolto in Gran Consiglio e negli organi di partito».