I Verdi Liberali del Ticino, lista 3 per il Consiglio di Stato e per il Gran Consiglio
In questi giorni di campagna elettorale sono state inviate email elettorali dell’MPS (e ora pure di Helvethica) indirizzate a docenti cantonali e ad altri collaboratori dell’amministrazione cantonale. Un caso banale che dimostra però la fragilità dei nostri diritti e delle nostre libertà nel mondo digitale.
Utilizzare l’indirizzario email dei dipendenti dell’amministrazione cantonale per farsi propaganda è deprecabile. Con questo esempio due partiti hanno calpestato il diritto individuale della protezione dei dati. I verdi liberali simpatizzano con tutte le collaboratrici e i collaboratori dell’amministrazione cantonale che hanno ricevuto e che continuano a ricevere, senza il loro consenso, email di pubblicità politica su indirizzi professionali del Canton Ticino. Questo esempio di pubblicità politica, deplorevole anche se fatto in buona fede, solleva riflessioni che vanno ben oltre l’invio di qualche newsletter di campagna.
Negli ultimi anni si sono ripetuti sempre di più i casi di furto delle identità personali, i cyber attacchi e le attività criminali online. Con la digitalizzazione i nostri dati vengono registrati ovunque ed è sempre più facile restare vittima del cybercrimine. In particolare, ragazze e ragazzi o persone poco avvezze agli strumenti digitali, finiscono per cadere in trappole ben congegnate dalle quali è difficile uscirne indenni.
Per rafforzare la protezione dei diritti individuali alla privacy, i verdi liberali chiedono un aumento delle risorse a disposizione delle autorità cantonali competenti nel settore giudiziario e della polizia cantonale per rafforzare la preparazione nell’ambito del monitoraggio, della lotta alla criminalità online, del furto di identità e ad altri cyber crimini. Inoltre è auspicabile un rafforzamento delle campagne di prevenzione a livello cantonale. Tutti i diritti individuali sono importanti, anche il diritto a proteggere la propria sfera privata e i propri dati personali.