Martino Marconi, candidato al Gran Consiglio per il Partito Comunista
Vedendo il dibattito tra Samantha Bourgoin (Verdi) e Angelica Lepori Sergi (MPS) andato in onda la scorsa settimana sulla rete UNO non ho potuto che provare un profondo sconforto nell’osservare le condizioni in cui versa la cosiddetta area progressista ticinese. In quello scontro tra due delle tre sinistre che operano nel nostro cantone si è potuto osservare il peggio che queste due forze hanno da offrire. Prima di addentrarci nei vari punti che vorrei toccare è però importante capire cosa si intende quando si parla di sinistra in Ticino: esiste una “prima” sinistra, quella riformista composta da PS e Verdi, che da anni è ormai incapace d'intercettare il sentimento popolare, rinchiudendosi nella sua torre d’avorio in cui declama la sua presunta superiorità morale incentrata su dei valori che sono incapaci di tradurre in pratica, ed esiste una “seconda” sinistra, quella parolaia e urlatrice di MPS, che sbraita il più possibile per farsi sentire e avere risonanza mediatica. Sulla terza sinistra arriveremo dopo.
Il dibattito citato in apertura è stato per la “prima” sinistra un fallimento su tutta la linea: Bourgoin ha, nell’ordine, affermato che il salario minimo sociale a 4'000 CHF è inattuabile, glissato sulle pensioni dei dipendenti dello Stato, spiegato la sua ricetta per aumentare i frontalieri e sostenuto il decreto Morisoli, probabilmente pensando di fare dell’ironia che le è proprio mal riuscita. Niente male per essere la candidata al Consiglio di Stato di un partito che sostiene l’opposto di quanto da lei detto! In tutto questo non ha nemmeno perso l’occasione di dare il suo endorsement alla “seconda” sinistra, affermando che non è vero (al contrario di quanto andrò a dire e dimostrare tra poco) che l’opposizione di MPS è distruttiva ma che anzi lei stessa sostiene le proposte di MPS. Chissà se i Verdi consentono la doppia tessera?
Lepori Sergi dal canto suo, ricevuto l’assist migliore possibile non ha perso occasione per stravolgere la realtà e dare un’immagine candida e verginale di MPS, cosa assolutamente falsa considerando le responsabilità che lo stesso movimento ha sulle spalle. Ma secondo la granconsigliera per il socialismo, quali sono gli esempi che dimostrerebbero la propositività di MPS? In primo luogo ha affermato dogmaticamente che MPS farebbe un’opposizione propositiva e poi ha menzionato la proposta di un’imposizione più forte sui patrimoni superiori al milione di franchi. La prima cosa è semplicemente falsa se andiamo a vedere la qualità del lavoro parlamentare di MPS: infatti numerose delle loro “proposte” sono iniziative in cui propongono di togliere una o due paroline da un articolo di legge senza nessuna motivazione o spiegazione, portando così temi anche giusti incontro a una sicura bocciatura e bruciandoli politicamente. È inoltre buffo vedere come anche MPS si è appropriato del concetto di opposizione propositiva, coniato dal Partito Comunista anni fa, come del PC è anche la mozione per l’istituzione della tassa dei milionari, che Lepori Sergi ha cercato d'intestarsi. Il gioco è talmente semplice che MPS deve avere davvero scarsa considerazione dell’intelligenza degli elettori se pensano ci caschino.
E la “terza” sinistra? La grande esclusa di questo dibattito rappresenta invece il meglio che la sinistra di questo cantone ha da offrire: il PC, differentemente dalla “prima” sinistra è una forza popolare che si batte coerentemente per tutelare gli interessi popolari, e differentemente dalla “seconda” sinistra fa davvero l’opposizione propositiva e porta a casa anche numerose vittorie senza andare piagnucolare sul fatto che la maggioranza cattiva non vuole trattare le sue proposte. Nella scorsa legislatura il PC ha ottenuto vittorie come la sovranità alimentare e il sostegno ai viticoltori, la garanzia delle giornate autogestite per gli studenti e l’abolizione del numero chiuso dei corsi passerella. Alle prossime elezioni cantonali un voto alla “prima” sinistra è un voto che non si sa dove finisce, visto che a dipendenza degli eletti cambiano le posizioni, mentre un voto alla “seconda” sinistra è semplicemente un voto buttato: il PC invece si presenta con un programma preciso e coerente e l’intenzione di perseguirlo al meglio delle sue capacità avendo dimostrato di saperlo fare; un voto al PC è un voto per un’alternativa coerente e popolare!
Martino Marconi, Candidato al Gran Consiglio per il Partito Comunista