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Graziano Besana«Lo sbarramento mentale»

28.03.23 - 09:29
Graziano Besana, Candidato 11 al Gran Consiglio per Avanti e Ticino&Lavoro
Graziano Besana
«Lo sbarramento mentale»
Graziano Besana, Candidato 11 al Gran Consiglio per Avanti e Ticino&Lavoro

Qual è secondo alcuni deputati di uno storico partito ticinese, la sfida fondamentale che il nostro cantone deve affrontare oggi ? Sembra che la principale preoccupazione sia l'ipotetico arretramento del numero di seggi a disposizione dei partiti storici dovuto all'ascesa di "risibili rappresentanze di illiberali elettori".

Ma il fascino della democrazia moderna è questo: offrire dignità e rispetto a tutta la popolazione ticinese, le cui opinioni e i voti devono essere prese sul serio da tutti i deputati, offrendo così un’opportunità di dinamismo politico a lungo termine.

Cosa succede quando la politica diventa incapace di rispondere a queste aspettative ? Come minimo ciò può portare all'alienazione, alla rassegnazione, alla sfiducia e al ritiro di tanti cittadini da una partecipazione attiva alla democrazia diretta e ad un crescente disinteresse verso la politica.

Ancora peggio, può generare iniziative tendenziose da parte di alcuni parlamentari, che promettono di eliminare la disfunzione del processo politico e l’incapacità di risolvere i problemi fondamentali che affliggono il nostro cantone, inserendo una soglia di sbarramento.

Promettere più efficienza basandosi su un modello politico limitato a pochi partiti, che rappresentano sempre meno la totalità degli aventi diritto di voto, paradossalmente rischia di aumentare ulteriormente la disaffezione della popolazione nei confronti della politica a scapito della democrazia.

Purtroppo la recente analisi di alcuni deputati cantonali, non ha riconosciuto l'emergere della frammentazione come un’opportunità di apertura mentale del partito di appartenenza, né ha colto la gamma di positive implicazioni che questo cambiamento potrebbe avere per il possibile futuro dei processi democratici, delle istituzioni e della governance. Per costoro la frammentazione politica è solo un pericolo da affrontare tarpando le ali ad una crescente parte della popolazione che, per diversi motivi, non si sente più rappresentata o sostenuta dai principali partiti.

Contrapponendo uno sbarramento all’esistenza di altri punti di vista, non raccolgono le informazioni che consentirebbero di valutare tutte le opzioni per poter prendere le decisioni migliori possibili nell’interesse generale della popolazione e dell’economia. Ignorare il cambiamento è un atto consapevole ed intenzionale.

La realtà che costoro vogliono evitare è che la frammentazione sia l'effetto, ma anche
 
la causa della loro incapacità politica di agire efficacemente sulle questioni che stanno più a cuore ai cittadini ed all’economia. Il percepito fallimento della politica cantonale degli ultimi decenni, ha spinto la ricerca di alternative ai partiti storici, nonché il ritiro di valide personalità dalla vita politica.

Sono in atto cambiamenti epocali a livello globale e non ci si può più permettere di ritenere autentica ed infallibile solo la propria ideologia od appartenenza politica. Bisogna avere il coraggio di mettere da parte gli sbarramenti di qualsiasi tipo e di agire in maniera congiunta votando soluzioni condivise dalla maggioranza del parlamento. I piccoli partiti che ne fanno o ne faranno parte devono assumersi le stesse responsabilità morali nei confronti degli elettori che hanno dato loro fiducia e che si aspettano dei risultati tangibili da chi è chiamato a rappresentarli.

Ai giovani ed a coloro che non vogliono più votare o non l’hanno ancora fatto, perché sono indecisi, rivolgo un pensiero che fu di Martin Luther King.

“PUÒ DARSI CHE NON SIATE RESPONSABILI PER LA SITUAZIONE IN CUI VI TROVATE, MA LO DIVENTERETE SE NON FATE NULLA PER CAMBIARLA.”

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