Abbiamo testato le nuove cuffie premium di Apple rimanendo sbigottiti dalla qualità, ma purtroppo non solo da quella
SAVOSA - Per due decenni Apple ha dettato legge nel mondo delle cuffie auricolari imponendosi grazie alle scelte stilistiche e, in particolare con le recenti AirPods e AirPods Pro, anche raggiungendo livelli qualitativi di tutto rispetto.
Per le prime cuffie circumaurali ufficiali Apple serviva, quindi, qualcosa di particolare, un prodotto che lasciasse il segno dal punto di vista dello stile e della qualità sonora. Le AirPods Max che stiamo usando da quasi tre settimane colpiscono nel segno in entrambi i casi, ma ciononostante non scriveremo che dovete correre a comprarle. Il perché ve lo spiegheremo nei dettagli nei prossimi paragrafi, ma ci sembra inevitabile cominciare dal difetto maggiore: il prezzo. I quasi 600 franchi necessari per acquistarle sono a nostro parere il grosso problema che Apple dovrà affrontare; la spada di Damocle che incombe su ogni dettaglio e considerazione e che rischia di frenare le vendite ben oltre i molti meriti e i meno frequenti difetti di queste Air Pods Max.
Design - L’ossessione di Apple per il design e la qualità di produzione dei suoi prodotti traspare in modo evidente nelle forme e nella cura dei dettagli che caratterizzano queste cuffie. Lo si poteva intuire già nei video promozionali, ma appena si tocca con mano si percepisce la cura nei dettagli, nei materiali e, più in generale, l’attenzione posta in questo prodotto. Il dettaglio che per primo ci ha catturati è stato il doppio archetto in acciaio e, in particolare, la maglia a rete che li collega e che forma un supporto al contempo morbido (quando lo si indossa) e comunque capace di sostenere il peso dell’intera cuffia. Lo strato di plastica che ricopre gli archetti è piacevole al tatto e contribuisce a conferire al tutto un senso di solidità. Per muovere i padiglioni bisogna esercitare un po’ di pressione e questo rafforza il senso di robustezza di cui sopra.
Forse per le forme o forse per i colori (grigio siderale, argento, verde, blu cielo o rosa), l’impressione che ci eravamo fatti guardando i video o le fotografie era che le cuffie nell’insieme fossero troppo grandi. L’impressione non è svanita al primo sguardo, ma ci siamo convinti delle dimensioni normali solo confrontandole con le cuffie Audio—Technica cablate che usiamo frequentemente. Nella parte alta della cuffia destra si trova la rotella ispirata alla corona digitale degli Apple Watch e un secondo bottone multifunzione. Nella stessa cuffia, nella parte bassa, si trova la porta Lightning per la ricarica. Su entrambe le cuffie vi sono poi i fori per i microfoni. In attesa di scoprire per quanto tempo la plastica bianca degli archetti rimarrà bianca possiamo affermare che lo stile e la qualità Apple sono salvi.
Utilizzo - Comode da indossare e semplici da usare. Potremmo limitarci a questo, ma non faremmo il nostro dovere se non sottolineassimo alcuni difetti. Tra le cose positive vi è senz’altro il processo di abbinamento: basta avvicinare le cuffie al telefono, schiacciare il tasto connetti e in men che non si dica le cuffie sono pronte e collegate con tutti i dispositivi abbinati al proprio account Apple. Tutti, ma proprio tutti. Anche all’iPod Touch che usa vostro figlio per ascoltare la musica con il vostro account AppleMusic e che dall’altra stanza della casa comincia a gridare perché non sente più la colonna sonora di Star Wars che ora risuona nelle vostre orecchie… Non fate però l’errore, come abbiamo fatto, di annullare l’abbinamento delle cuffie all’iPod perché così facendo annullerete gli abbinamenti a tutti, proprio tutti, i dispositivi che avete. Forse la possibilità di scegliere con quali dispositivi usare le cuffie potrebbe servire. Altra piccola pecca: se state usando due o tre dispositivi contemporaneamente potrebbe capitare che le cuffie non sanno a quale dispositivo collegarsi, soprattutto se su uno di questi dovesse comparire un video o un brano musicale. In tal caso un banner potrebbe chiedervi se volete spostare il collegamento delle cuffie.
La colpa di tutto ciò, se di colpa vogliamo parlare, sta nel fatto che il passaggio da un dispositivo all’altro è praticamente istantaneo. Nella stragrande maggioranza dei casi questa facilità di trasferimento è positiva, ma talvolta si può incappare in qualche contrattempo di poco conto. Altro elemento di pregio sono i tasti. Sia la rotella che il tasto allungato si sono rivelati perfetti per i loro scopi. Ruotando la rotella si regola il volume mentre premendola si può attivare o fermare la riproduzione, interpellare Siri e rispondere alle chiamate. La qualità dei microfoni durante le chiamate è molto alta, in due occasioni la persona con cui parlavo ha sentito in modo limpido il cinguettio degli uccelli sui rami alti di un albero a qualche metro da dove mi trovavo. Cosa che non mi è mai capitata con gli AirPods Pro. Tornando ai tasti, il tasto multifunzione permette di selezionare la modalità trasparenza, riduzione dei rumori o di disattivare entrambe. Ci sarebbe piaciuto se con lo stesso fosse stato possibile accendere o spegnere le cuffie. Per attivarle basta indossarle e una volta tolte dalla testa entrano in modalità basso consumo. Se poi vengono riposte nella custodia entrano in modalità sonno profondo, che ne abbatte il consumo.
Una volta indossate le AirPods Max sembrano scomparire grazie alla maglia in rete di cui abbiamo già parlato e ai cuscinetti in memory foam che circondano le orecchie e si appoggiano alla testa. Nonostante non siano leggerissime (389 gr) sono molto ben bilanciate e si possono indossare per diverse ore senza alcun fastidio. Detto questo le AirPods Max sono delle cuffie grandi e talvolta ingombranti da portare in giro. Nello zaino occupano spazio e pesano decisamente più delle AirPods Pro, rispetto alle quali, però, sono decisamente più comode per degli ascolti prolungati.
Audio - Al centro di tutto ci sono due processori H1. Questi regolano il suono generato dai due driver da 40mm inseriti nella scocca in alluminio che compone la cuffia. Grazie ai sensori di movimenti integrati le due CPU analizzano la posizione delle cuffie rispetto alle orecchie e adattano costantemente il suono prodotto. In aggiunta a ciò, grazie ai microfoni posizionati attorno alla cuffia, ascoltano i suoni esterni per sopprimerli all’interno del padiglione. Il risultato è complessivamente ottimo. In una strada trafficata o in ambienti con fonti di rumore variegate il software fatica maggiormente nell’arduo compito di annullare le onde sonore. In casa o in luoghi con minore varietà di fonti rumorose il risultato è invece ottimo. Attivando la modalità trasparenza potrete ascoltare cosa stanno dicendo le persone in coda alla cassa dietro di voi senza farvi scoprire. Non siamo certi che sia stata pensata per questa funzione, ma ciò che è certo è che funziona molto bene.
Parlando di musica diciamo subito che ci hanno convinto pienamente. Nell’ecosistema Apple con brani di Apple Music con codec AAC (256kbps) la qualità è ottima. Diventa entusiasmante se passate alla modalità audio spaziale (la stessa già presente negli AirPod Pro) e guardate una serie Tv o un film sull’iPad (registrato in 5.1, 7.1 e Dolby Atmos). In tal caso si viene immersi totalmente nella scena che appare sullo schermo dell’iPad. Se volete però sfruttare il televisore in salotto dimenticate tutto ciò perché la vostra AppleTV non supporta ancora questa modalità.
Tornando a parlare di musica, l’audiofilo alla ricerca del dettaglio o chi vive all’esterno dell’ecosistema Apple potrebbe storcere il naso. Le AirPods Max non permettono il trasferimento via Bluetooth di formati ad alta definizione e di fatto danno il meglio con Apple Music. Acquistando separatamente un cavo con jack da 3.5mm si fa un passo avanti dal punto di vista della qualità pura, ma bisogna mettere ancora mano al portafogli.
Custodia - Preferiremmo non parlarne, ma qualcosina va detta. Non ci piace. Sin dalla presentazione ci è sembrata strana. In queste tre settimane ha confermato i nostri dubbi. Innanzitutto protegge ben poco. L’archetto rimane completamente esposto a rischio di graffi o macchie e neppure le cuffie sono totalmente al sicuro. L’unica funzione che al momento ci sembra utile è quella di mandare in modalità sonno profondo le cuffie e quindi ridurre il consumo della batteria.
Batteria - Da qualche giorno è stato rilasciato un firmware che dovrebbe risolvere l’eccessiva velocità con la quale alcuni modelli vedevano calare l’autonomia della batteria interna soprattutto durante la notte nonostante la custodia. Ci sembra però giusto sottolineare che noi il problema in questione non lo abbiamo riscontrato. Non siamo in grado di assicurare di arrivare alle 20 ore indicate da Apple, ma l’esperienza fatta ci dice che non siamo molto distanti da quel traguardo. Detto questo non ci sembra frequente imbattersi in sessioni di ascolto di 20 ore filate senza poter ricaricare la batteria (cosa che tra l’altro avviene rapidamente). Dall’esperienza fatta riteniamo che possano resistere a un volo aereo intercontinentale, ma per una prova empirica dovremo purtroppo aspettare ancora a lungo.
Conclusioni - Abbiamo provato a scrivere le conclusioni senza considerare i 599 franchi necessari per acquistare le nuove AirPods Max, ma non ce l’abbiamo fatta. Con un prezzo del genere crediamo che un prodotto debba essere praticamente perfetto, soprattutto a fronte di modelli della concorrenza (per esempio le Bose NCH 700) che costano la metà. Come se non bastasse Apple ha in listino delle ottime AirPods Pro per meno della metà del prezzo di queste AirPods Max. Per quanto ci piacciano, e ci piacciono, fatichiamo a giustificare l’investimento nonostante l’alta qualità complessiva.