Tatjana Ibraimovic, economista urbana e candidata PLR al Consiglio comunale di Lugano
LUGANO - Il processo di aggregazione nella Città ha portato luoghi diversi, identità diverse, costumi diversi e bisogni diversi sotto lo stesso tetto. La convivenza si sa dev’essere costruita nel tempo, guadagnata la fiducia, promossa l’unità. Ma Lugano non deve fermarsi a questo, l’obiettivo dev’essere più ambizioso: quello di costruire un’amicizia, un consenso, una visione e identità unica che guidi la Città nel suo insieme. Questa visione deve includere tutti, deve avere un occhio attento e tendere la mano a chi ha bisogni specifici, deve valorizzare la ricchezza diversificata del centro, dei quartieri residenziali nei suoi intorni e della corona periferica, i suoi «villaggi urbani».
E allora, bisogna dare ad ogni quartiere il giusto valore, esaltarne le particolarità, rispondere alle esigenze diverse. Lugano deve ricercare la sua identità nell’unione per potersi presentare verso l’esterno con un proprio tratto distintivo. Diverse sono le strade da percorrere per arrivarci.
La prima concerne un riconoscimento e una rappresentanza partecipativa e rafforzata attraverso le commissioni di quartiere e un coinvolgimento della popolazione attivo e propositivo. È necessario sviluppare un dialogo costruttivo con le parti interessate e mantenere una comunicazione continua, trasparente e interattiva. Così da consolidare il senso di prossimità e fiducia tra le istituzioni e il cittadino, ma anche coltivare la solidarietà e la buona convivenza tra i cittadini.
La seconda è ricercare e valorizzare in ogni quartiere la propria vocazione, un tratto distintivo e contenuto su cui puntare per renderlo partecipe allo sviluppo dell’insieme e attrattivo per tutti.
La terza è considerare i bisogni specifici dandoli il giusto peso e concrete risposte, anche tramite soluzioni innovative che oggigiorno ci offrono le nuove tecnologie e i nuovi modi di mobilità.
La quarta è sfruttare la complementarietà dei quartieri coltivando sinergie e avvicinando i quartieri tra loro sia fisicamente tramite una mobilità funzionale sia costruendo le reti di collaborazione nella gestione e nei contenuti.
Perché ogni quartiere è una parte preziosa dell’insieme, che va coltivata e messa sul podio. Così tutti i cittadini potranno sentirsi più luganesi e far fiorire la cultura urbana in ogni suo luogo e su ogni dimensione della vita cittadina.