Céline Antonini, Candidata PLR al Consiglio comunale di Lugano
LUGANO - 2'186 – gli abitanti che Lugano ha perso negli ultimi cinque anni – sono una cifra enorme per una città con meno di 70'000 abitanti. Una tendenza che deve essere invertita. Perché una città la cui popolazione diminuisce avrà sempre meno gettito fiscale e dunque fondi per nuovi progetti; perché una città con sempre meno abitanti difficilmente può essere sinonimo di vivacità e dinamismo economico.
Ci sono molte priorità per la nuova legislatura: l’inversione della tendenza demografica dovrà essere in cima alla lista. Anche se l’andamento demografico si delinea da anni, questo non sembra essere una priorità della maggioranza relativa in Municipio.
La diminuzione della popolazione non tocca solo Lugano ma tutto il Cantone. È pero sorprendente che la principale città del Cantone, che dovrebbe essere la sua locomotiva, sia così toccata. A livello cantonale la tendenza è da ricollegare sia al saldo naturale (nascite-decessi) sia al saldo migratorio (immigrati-emigrati). Recenti studi hanno dimostrato che il numero di persone che lasciano il Ticino per stabilirsi in un altro cantone è in crescita. Si tratta in particolare di giovani qualificati, molti di cui si formano oltralpe e non rientrano più in Ticino.
Per invertire la tendenza bisognerà dunque puntare sull’attrattività della Città per i giovani. Cosa fare concretamente?
Primo, creando posti di lavoro in settori d’eccellenza in grado di attrarre giovani qualificati. Non dimentichiamo infatti che – malgrado le opportunità offerte dal telelavoro – fondamentalmente le persone vivono accanto a dove trovano opportunità lavorative. Sarà dunque necessario sfruttare meglio il ruolo catalizzatore dell’USI/SUPSI sul modello di altre città svizzere e migliorare le condizioni che favoriscono l’insediamento di attività (fiscalità competitiva, infrastruttura moderna ecc.).
Secondo, puntando su politiche urbane all’avanguardia. Moltiplichiamo gli accessi al lago, puntiamo su una mobilità più moderna, lasciamo più spazi agli esercenti sulle piazze, favoriamo una vita cultura frizzante, creiamo veri luoghi d’incontro in tutti i quartieri. Insomma, miglioriamo la qualità di vita degli abitanti. Questo è particolarmente importante per riportare giovani che hanno studiato oltralpe, dove hanno conosciuto realtà urbane innovative, a Lugano.
Terzo, migliorando la conciliabilità lavoro-famiglia. Tra le principali città svizzere Lugano è quella con il tasso di attività femminile più basso, con meno uomini che lavorano a tempo parziale e con la percentuale più bassa di bambini affidati in età prescolare. Una città moderna non può prescindere da una conciliabilità lavoro-famiglia esemplare. Questo ha ripercussioni positive a livello economico e può contribuire a frenare il problema del saldo naturale negativo.
Infine, liberiamoci dalla tendenza a un eccessivo pessimismo. Mettiamo maggiormente in risalto ciò che Lugano può offrire a livello professionale e di stile di vita – condizioni invidiabili – invece di sottolineare continuamente gli aspetti negativi.
Quattro priorità per la prossima legislatura. Puntando su queste, la tendenza demografica potrà forse, poco a poco, essere invertita! Perché 2’186 bastano.