Un contributo di Marianna Meyer, candidata PLR Lugano al Consiglio Comunale n. 36
Come ha scritto la mia collega Tatjana Ibraimovic, spero che si colga l’occasione di riqualificare il fiume Cassarate, così da renderlo la spina dorsale della Città di Lugano, non più solamente la Lugano del centro storico, ma anche dell’asse verde dei quartieri residenziali della città.
Pensando ai quartieri che si trovano vicino a questo asse quali Pregassona, Viganello, Molino Nuovo, Cassarate è necessario fare emergere la loro identità.
Una buona ricetta è la valorizzazione degli spazi pubblici esistenti e la loro trasformazione in veri e propri punti di incontro e di identificazione del quartiere. Gli spazi esistenti, dalla Piazza di Molino Nuovo, al Parchetto di Via Pico a Viganello, al Parco Lambertenghi e tutta l’area della Lanchetta, sono spazi fondamentali per gli abitanti della città e dovrebbero essere maggiormente riqualificati e attrezzati per l’incontro e lo stare assieme. Si potrebbe pure pensare a postazioni dove poter mangiare insieme, grigliare e, perchè no, anche giocare a bocce o a scacchi.
Dove possibile, lungo le strade, si dovrebbe abbellire con le alberature e dare più vita ai quartieri concedendo la possibilità di fare dei mercati. Avere degli spazi dedicati all’incontro intergenerazionale, locali dove poter organizzare piccoli eventi, feste di quartiere, dove ospitare gli eventi delle associazioni, cinema all’aperto... tutto quello che serve per far vivere un quartiere così che non sia un semplice dormitorio.
Lo spazio pubblico non va pensato solamente in relazione al centro storico, ma anche, e sopratutto nei quartieri dove grazie alla sua valorizzazione può nascere un senso di comunità e dei punti di incontro per i cittadini. La valorizzazione delle piazze o di una via o la creazione di un’area verde sono tutti piccoli interventi realizzabili che non sono fine a stessi , ma che anche attraverso la loro bellezza donano carattere e senso di appartenenza a un luogo. Un altro punto importante è facilitare l’insediamento di piccoli negozi di quartiere, esercizi pubblici, caffè letterari ecc. restituire una dimensione umana del vivere, una vicinanza.
In questo modo, ridare ai cittadini il proprio quartiere con il suo carattere specifico in fondo già delineato, ma che va aiutato a emergere. Nei quartieri si creerebbe così un’atmosfera di “borgo di centro” in cui riconoscersi.
Non da ultimo, si dovrebbe fare in modo che vi siano alloggi a pigione moderata e incentivare le cooperative abitative, il co-working e gli edifici multigenerazionali.
Altro fattore rilevante è la mobilità lenta che rende vivibile la città. Fondamentale quindi che le piste ciclabili colleghino i quartieri tra di loro e al centro storico.
A Zurigo quanto sto descrivendo è in atto da anni con un risultato che è sotto gli occhi di tutti: più verde e più spazi pubblici e di incontro.. realizzati in breve tempo.. una grande caratterizzazione dei singoli quartieri che crea una città estesa!