Loredana Cotta, Candidata al Municipio e al Consiglio comunale, Lista 3 Monteceneri Rossoverde
MONTECENERI - Nel nostro Comune, come presumo in tutti gli altri, abbiamo dei problemi da risolvere.
Sappiamo tutti che le risorse naturali, in primis il suolo e l’acqua, non sono infinite; da noi queste risorse cominciano a scarseggiare e devono quindi essere gestite con oculatezza.
Da anni si parla dell’approvvigionamento idrico e si sono proposti vari messaggi municipali, poi ritirati, per la creazione di uno o più pozzi di captazione.
Ora occorre pensare in modo coraggioso e diverso: perché invece di puntare a questa soluzione non si riflette sul risanamento della rete idrica, annullando così le perdite dovute alla vetustà?
Ci sono delle tratte dei nostri acquedotti che risalgono agli inizi del secolo scorso.
Perché non seguire il modello di Gordola, comune virtuoso, che grazie al risanamento della rete ha ridotto le perdite d’acqua dell’80%?
Lo stesso principio dovrebbe essere applicato anche nell’ambito dello sviluppo territoriale.
A dieci anni di distanza dall’aggregazione stiamo ancora aspettando un piano regolatore.
E le conseguenze si vedono. Vogliamo che il fondovalle si trasformi in una brutta versione del Pian Scairolo e che i nuclei si espandano disordinatamente per diventare, a causa anche della vicinanza con gli svincoli autostradali, dei quartieri dormitorio?
Un’altra esigenza è ripensare, senza steccati ideologici, la socialità.
Quali sono le reali esigenze dei cittadini? E quali sono prioritarie? Anche qui una riflessione a tutto tondo è più che necessaria in un Comune che non ha ancora un/a assistente sociale comunale né un asilo nido, né una mensa, né un doposcuola funzionanti, a buon mercato e accessibili a tutte e tutti.
Anche qui occorrono soluzioni creative e magari un po’ di modestia.
In altri Comuni si sono trovate; basterebbe prendere esempio dai progetti riusciti e provare a metterli in pratica anche da noi, invece di disperdere le già scarse risorse finanziarie in piccoli rivoli, poco efficaci.
Anche la mobilità lenta dovrebbe essere ripensata, o meglio, costruita da zero. Fino ad ora si è puntato unicamente sul traffico motorizzato, concedendo crediti per il rifacimento delle strade, dimenticando i pedoni e i ciclisti. Tanto per fare un esempio, il tragitto da Bironico alla stazione di Rivera, dove si trovano sia la posta sia i negozi, nei giorni successivi alle nevicate, per i pedoni è una rischiosa corsa ad ostacoli. Non esistono percorsi pedonali sicuri per il tragitto casa - scuola per gli allievi e le allieve e di pedibus o di bike sharing (biciclette condivise) non se parla. Discutiamone invece.
Così come per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria delle strutture pubbliche, penso in particolare al Centro sportivo Quadrifoglio e alla Casa montana di Nante che, da fiori all’occhiello si sono col tempo trasformati in... problemi. Il mantenimento dell’efficienza e della piena fruibilità di questi spazi dovrà prima o poi essere dibattuto seriamente e si dovranno trovare delle soluzioni condivise. Lancio una provocazione: perché non immaginare di inserire nel Centro Quadrifoglio anche il Centro giovanile o altri spazi aggregativi?
Uno skate park?
Un invito ai concittadini: riflettiamo sul Comune che vogliamo e lasciamoci ispirare; non ci sono solo problemi ma con modestia, collaborazione e coinvolgimento di tutte e tutti, troviamo delle soluzioni... magari alternative.