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"Siamo tutti e tutte razzisti?"

FESTIVAL DIRITTI UMANI"Siamo tutti e tutte razzisti?"

24.10.23 - 17:00
È la domanda che l'esposizione "Noi e gli altri" intende porre al pubblico nella cornice del Film Festival Diritti Umani Lugano
FFDUL
"Siamo tutti e tutte razzisti?"
È la domanda che l'esposizione "Noi e gli altri" intende porre al pubblico nella cornice del Film Festival Diritti Umani Lugano

LUGANO - Inaugurata ieri, aperta al pubblico da oggi. È la mostra "Noi e gli altri: dai pregiudizi al razzismo", evento parallelo al Festival dei Diritti Umani di Lugano attualmente in corso in vari cinema e spazi della città. L'esposizione, che si svolge all'ex Asilo Ciani dalle 10 alle 18 e fino al 29 ottobre, si pone fondamentalmente tre domande: "Cos’è il razzismo? Perché esiste? Siamo tutti e tutte razzisti?". Ne abbiamo parlato con Michela Trisconi - Delegata cantonale all'integrazione degli stranieri del Cantone Ticino.

Per ricercare l'origine del razzismo più attuale, quanto si deve tornare indietro nel tempo?

«Si stima che attorno al sedicesimo secolo siano nate le prime metafore, che sono diventate stereotipi e pregiudizi e poi delle vere e proprie forme di categorizzazione di gruppi umani che danno forma al razzismo»

Dei giochi a cui giocavamo da bambini, come "Arriva l'uomo nero", potrebbero averci inconsciamente influenzato?

«L'immagine dell'uomo nero risale a delle metafore, dove si giocava tra il bianco e il nero, il chiaro e l'oscuro, su cui poi sono state applicate anche delle letture religiose. Il bianco rappresentava la divinità e l'oscuro invece il male. Questo dualismo è divenuto in seguito una categoria umana dove venivano definite delle classi superiori che corrispondo alla popolazione bianca e le classe inferiori alla popolazione nera».

Potrebbe essere necessario attuare una riflessione, simile a quella in corso sull'identità di genere, sul nostro uso del linguaggio rispetto al razzismo?

«Riguardo al fenomeno del razzismo sappiamo che occorre insistere sulla prevenzione da promuovere sulle scuole. E questa è la ragione di questa esposizione: crediamo che la prevenzione vada fatta soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione».

Questa mostra arriva sul finire delle elezioni. Qualche pensiero sul prossimo futuro della Svizzera?

«La situazione del razzismo in Svizzera è analoga a quella di altri Paesi, anche se la Confederazione non ha un trascorso coloniale. Invero, il razzismo in Svizzera applica le stesse categorie discriminatorie, sia per gruppi di popolazione, sia per classi sociali. Quindi possiamo dire che la Svizzera non è immune dal razzismo e che è un fenomeno anche più subdolo: è strutturale e quindi tendiamo ad applicarlo inconsapevolmente».

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COMMENTI
 

Paolo73 1 anno fa su tio
Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare quei programmi demenziali con tribune elettorali.
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