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Selvaggia Lucarelli: una lettera per Raoul Bova

La conduttrice offre qualche consiglio all’affascinante attore, soprannominato "genero degenero" dall’ex suocera
Selvaggia Lucarelli: una lettera per Raoul Bova
La conduttrice offre qualche consiglio all’affascinante attore, soprannominato "genero degenero" dall’ex suocera
MILANO - Selvaggia Lucarelli scrive una lettera a Raoul Bova. È la numero due per il divo di «Viva l’Italia», nel mirino di Annamaria Bernardini De Pace per aver abbandonato sua figlia, Chiara Giordano, scegliendo una gi...

MILANO - Selvaggia Lucarelli scrive una lettera a Raoul Bova. È la numero due per il divo di «Viva l’Italia», nel mirino di Annamaria Bernardini De Pace per aver abbandonato sua figlia, Chiara Giordano, scegliendo una giovane modella. La nuova lettera, firmata dalla Lucarelli, è arrivata su Libero, e il suo tenore è nettamente diverso dalla prima, pubblicata su Il Giornale. Dopo vari suggerimenti e pillole di saggezza, l’opinionista trova spazio per un’ultima considerazione.

«Secondo me, per scrivere una lettera del genere forse un debole per il genero degenerato ce l'aveva pure lei», ha concluso, riferendosi all’ex suocera di Bova.

Nel frattempo la presentatrice ha condiviso con i fan un lunghissimo post su Facebook, in cui si sfoga dopo essere stata bandita a vita dalle reti Mediaset a causa di uno screzio risalente a qualche anno fa.

«Oggi, in prima pagina sul Corriere della sera, Aldo Grasso dice che non si può invitare Schettino in un'università quando 34 morti attendono ancora giustizia. Io ho scritto la stessa cosa (parlando di un suo invito in tv), due anni fa», ha spiegato. «Si decise che io a Mediaset non avrei messo più piede. Questo, perché avevo chiesto rispetto per le vittime e i familiari di una tragedia. E così è stato».

Ad ogni modo, la blogger confessa di star benissimo anche senza metter piede negli studi dell’emittente. «Nani, ballerine, pregiudicati, condannati, escort, zio Michele sì, io per carità di Dio no. Scrivo tutto questo per ragioni che col vittimismo non hanno nulla a che fare. Un po' perché della tv , se non è tv di un certo tipo, mi frega poco o niente».

© Cover Media

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