Gli accorgimenti necessari per inserire il cacao nell’alimentazione dei piccoli
C’era una volta una mamma che memore del suo passato in lotta con qualche chilo di troppo aveva abbracciato la «filosofia dell’ignoranza che non crea dipendenza» - secondo la quale ignorare l’esistenza di qualcosa impedisce di cercarlo – nell’alimentazione dei propri figli. Secondo questo modo di pensare, se i bambini non avessero assaggiato cibi dannosi, tra dolci e salati, non li avrebbero richiesti evitando così di esporsi al rischio sovrappeso e carie. Per quanto logico sia il ragionamento, però, non è esattamente infallibile perché al di là di tutte le sollecitazioni esterne fatte anche di amichetti avvezzi al consumo di quei cibi, c’è anche il principio della moderazione che rende innocuo qualsiasi alimento. Tra i cibi ritenuti pericolosi c’è il cioccolato che, riabilitato dai luoghi comuni che lo volevano responsabile di carie, sovrappeso, colesterolo alto e problemi di pelle, è considerato un alimento quasi utile per la salute grazie alla sua azione antiossidante ed anti ipertensiva.
Quaranta grammi di cioccolato al giorno allontanano lo stress e la depressione. Ed ogni adulto lo sa. Ma con i bambini come bisogna comportarsi? Prima di tutto è bene ricordare che molti pediatri suggeriscono di inserire il cacao nell’alimentazione dei bambini sperato l’anno di età e meglio verso i due, perché il cioccolato è ricco di zuccheri e grassi, stesso motivo per cui, senza bandirlo dall’alimentazione dei piccoli, è preferibile limitarlo. Inizialmente è preferibile inserirlo in un dolce fatto in casa, ricordando che il cacao è un eccitante, quindi è preferibile evitarne il consumo in prossimità dell’ora della nanna. Nella dieta dei bambini sarà bene, comunque, che il cioccolato rimanga un extra e non una costante quotidiana, ricordando che quello fondente è il meno grasso e le varie barrette farcite hanno un contenuto di zuccheri ancor più elevato.
TMT (ti.mamme team)