Depilare l’area inguinale è necessario o è da evitare?
La depilazione è una delle abitudini che rientrano nella beauty routine di ogni donna. Non è solo una questione estetica, ma anche di igiene visto che l’eliminazione dei peli contrasta eventuali infezioni. Parliamo prevalentemente della depilazione pubica ed ascellare e, con particolare riferimento alla prima, la riconduciamo al momento del parto. Se in passato erano le infermiere, armate di rasoio, ad effettuare una depilazione rapida, oggi sono le stesse partorienti ad occuparsene in vista del parto e la maggior parte di loro ricorre alla ceretta inguinale. In realtà, in merito all’opportunità di questa scelta, le opinioni sono discordanti. Esiste una corrente di pensiero che non demonizza la presenza di peli in caso di parto cesareo, anzi: essi non rappresenterebbero un problema e, al contrario, la loro ricrescita dopo la ceretta, potrebbe interferire con la cicatrizzazione della ferita.
Assodato che non esiste una regola di comportamento unica, in assenza di indicazioni specifiche del medico, è possibile decidere liberamente optando per una semplice sfoltita dei peli o nella loro totale eliminazione con ceretta, creme per la depilazione o rasoio. La ceretta è probabilmente il metodo più utilizzato dalle donne in genere, soprattutto in virtù del suo essere duratura ed efficace. Inutile negare che è anche dolorosa e lo diventa ancor di più in gravidanza quando la pelle è più sensibile e gli ormoni rendono più emotive. Ci può essere anche il rischio di reazioni cutanee ed infezioni, quindi è sempre raccomandato evitare il fai da te (con l’aiuto di un familiare visto che con il pancione diventa un’impresa impossibile far da sole) e rivolgersi ad un’estetista professionista ed effettuare la depilazione almeno due giorni prima del ricovero in vista del parto.
TMT (ti.mamme team)