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TI.MAMMEFitness in gravidanza: sì, ma con alcune precauzioni

28.01.22 - 08:00
Troppo o troppo poco esercizio fisico sono gli estremi da evitare, e il parere del ginecologo è fondamentale
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Fitness in gravidanza: sì, ma con alcune precauzioni
Troppo o troppo poco esercizio fisico sono gli estremi da evitare, e il parere del ginecologo è fondamentale

Le più sportive lo sanno: i nove mesi di gravidanza non sono un ostacolo agli allenamenti, anzi la dolce attesa chiede l’esercizio fisico anche alle più pigre che alle corse al parco hanno sempre preferito un aperitivo con le amiche. In realtà, durante la gravidanza è il corpo stesso a lanciare alcuni segnali che evidenziano la necessità di allenamenti mirati, per esempio, al benessere di gambe e schiena particolarmente sollecitate dalla fatica che comporta il pancione. È il medico stesso a raccomandare un po’ di attività a tutte le future mamme entro i limiti della sicurezza e, quindi, senza esagerazioni perché se poltrire fa male, anche eccedere può essere pericoloso. L’importante, quindi, è rispettare alcuni accorgimenti per trarre tutti i benefici da una regolare attività fisica che aiuti a migliorare la circolazione, a rinforzare la muscolatura dorsale e, perché no, a divertire.

Il benestare del ginecologo alla pratica del fitness, però, è fondamentale e permetterà di evitare rischi in caso di particolari condizioni come perdite ematiche, contrattilità uterina o la cosiddetta placenta previa, ovvero posta davanti al collo uterino. In caso di ipertensione e diabete, invece, una moderata attività fisica sarà fortemente raccomandata. Gli allenamenti dovranno essere frequenti – anche quotidiani – e non sporadici, altrimenti non portano alcun beneficio e dovranno seguire il ritmo più adeguato alla resistenza personale. Fiatone, contrazioni nella parte bassa del ventre e pancia dura sono i campanelli d’allarme che suggeriscono di ridurre il ritmo dell’allenamento, mentre il monitoraggio continuo del battito cardiaco durante l’allenamento aiuta a non superare i limiti personali. Anche la scelta dello sport da praticare in gravidanza deve essere accurata: andranno evitate tutte le attività basate su salti e corsa, che possono causare contrazioni della parete uterina, e quelle che possono causare cadute o scontri con altre persone.

Via libera all’aerobica e allo yoga, alla ginnastica a corpo libero e alle attività in acqua, ma anche alla bicicletta, a patto di saperci andare bene. da non trascurare anche il riscaldamento prima di iniziare ogni allenamento ed il defaticamento alla fine di esso. Da ricordare anche che l’attività fisica richiede una corretta alimentazione per procurarsi la giusta dose di energia. Non bisogna avere lo stomaco vuoto, ma nemmeno troppo pieno e, quindi, se la seduta sportiva è al mattino la colazione dovrà essere facilmente digeribile e leggera: fette biscottate con miele o marmellata e frutta fresca. Se l’allenamento è pomeridiano, invece, una porzione di pasta ed un frutto a pranzo soddisferanno il fabbisogno energetico per l’appuntamento sportivo. In ogni caso bisognerà aspettare almeno un’ora dal pasto prima di iniziare l’allenamento e non dimenticare una bottiglietta d’acqua da sorseggiare al bisogno. Aiutarsi a star bene è fondamentale anche in gravidanza e con il fitness è possibile, a patto di non esagerare: per la maratona di New York sarà meglio scegliere un altro momento!

TMT (ti.mamme team)

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