Aspettative eccessive e paura di insuccesso minano la serenità dei più piccoli
L’autostima è una ricchezza che va conquistata sin da piccoli con il giusto supporto dei genitori, ai quali è affidato il compito di aiutare il bambino ad avere una visione positiva di se stesso e di accogliere i suoi dubbi con affetto e partecipazione. Rassicurare i piccoli sulle loro paure è fondamentale così come l’esempio dato loro e la fiducia dimostrata nei loro confronti riuscendo a nascondere eventuali legittimi dubbi sulle sue possibilità di successo in una determinata circostanza. Trattenendosi dal sostituirsi al proprio figlio in situazioni che lo vedono molto diffidente, mamma e papà lo aiuteranno a raggiungere un buon livello di autostima e fiducia in se stesso che lo aiuteranno ad affrontare la quotidianità. L’ansia da prestazione, però, sarà sempre in agguato, pronta a manifestarsi: un’interrogazione importante, una recita scolastica o una gara sportiva possono diventare in qualsiasi momento un banco di prova importante ed altrettanto difficile per i bambini (e non solo per loro).
Cosa fare, allora, per far decantare le tensioni? Prima di agire è importante rendersi conto se l’ansia dei piccoli di casa sia una conseguenza delle eccessive aspettative degli adulti e della tensione da esse derivanti. Ogni genitore desidera i migliori risultati per la propria creatura, ma può capitare che questo desiderio diventi, agli occhi del bambino, la discriminante della sua accettazione da parte di mamma e papà. Per evitare il passaggio di messaggi errati e la nascita di fraintendimenti, è preferibile non assillare i pargoli, ma anche gli adolescenti, con domande continue sulle giornate scolastiche, gli allenamenti pre-gara o le prove teatrali, dedicando più interesse a come si sentono loro, dando quindi importanza alla persona e non alla situazione. Percependo uno stato di particolare tensione nel proprio figlio, mamma e papà dovranno essere abili a comprendere quello stato d’animo mostrando partecipazione e comprensione, magari raccontando qualche situazione simile vissuta personalmente.
Alimentare l’ottimismo del pargolo afflitto dall’ansia lo aiuta ad affrontare meglio ogni circostanza: ogni pensiero negativo può essere trasformato rendendosi conto che non c’è da pensare solo al peggiore dei risultati. Un brutto voto o una partita persa sono indubbiamente delle sconfitte, ma con l’aiuto dei genitori possono essere affrontate senza soccombere al senso di frustrazione. Imparare a smontare l’ansia ed ammettere apertamente uno stato di agitazione, aiutano sicuramente la gestione della situazione. Via libera, quindi, a tecniche di rilassamento anche per i piccoli che eseguendo esercizi di meditazione e respirazione idonei, possono affrontare meglio un compito in classe o un saggio scolastico. Per i più piccoli può essere utile anche sdrammatizzare la propria ansia, rappresentandola in modo ridicolo o dandole un nome buffo, così da renderla più innocua per riuscire a convivere con essa. Se però la situazione non migliora e l’ansia complica la vita del bambino, diventa necessario contattare uno psicologo, magari per scoprirne le cause ed imparare a gestirle con il piccolo.