Insegnare ai bambini il verso degli animali è sempre utile e divertente
Il cane abbaia ed il gatto miagola e, rispettivamente, possono anche ringhiare e soffiare. La precisazione rappresenta un valore aggiunto nel semplice insegnamento del verso dei vari animali, domestici e selvatici, ai bambini e può avere anche un’utilità pratica. I piccoli, animati da curiosità e desiderio di conoscenza, quando entrano in contatto con gli animali, rimangono colpiti dai loro versi, individuandoli come una forma di espressioni al pari di quella umana. Più che giusto, visto che è proprio attraverso i suoni emessi e le loro modulazioni che ogni animale esprime il proprio stato d’animo. Il modo di parlare degli animali diventa, così, un gioco facile da imparare e ricco di informazioni da ricordare ed utilizzare se necessario. Immaginate l’utilità di riconoscere l’ululato di un lupo durante una gita nei boschi o il brontolio gutturale di un cinghiale unito a sbuffi e grugniti: individuare la presenza di questi animali sarà utile per evitare di sconfinare nei loro spazi! E sempre durante una giornata all’aria aperta sarà piacevole anche per i bambini riconoscere il garrito di una rondine, il cinguettio di un passerotto o lo zirlo di un tordo, riuscendo ad individuarne le differenze e, quindi, la presenza di questa o quella specie di uccellini.
Ma come insegnare ai più piccoli il verso degli animali? Cani e gatti sono, sicuramente, i più facili da ascoltare ed imparare a riconoscere l’abbaio canino ed il miagolio felino sarà solo una questione di pratica quotidiana. Per il cinguettio degli uccelli, invece, bisognerà prestare attenzione alle occasioni in cui l’attenzione dei piccoli sarà richiamata proprio da quel verso in modo tale da identificarlo e renderlo ricorrente in racconti ed esempi. In questo modo il bambino assocerà il verso all’animale e riuscirà a riconoscerlo ovunque. Una gita in fattoria permetterà la scoperta del linguaggio degli animali qui presenti, dalla mucca alla gallina, passando per oche, pecore, cavalli, asini e maialini. Per i pargoli emozionati alla vista di questi esemplari diversi e colorati, sarà anche divertente provare ad imitare il loro verso, imparando così a muggire, belare, ragliare e chiocciare.
Nell’impossibilità di effettuare un apprendimento sul campo, si potrà ricorrere a libri ed applicazioni, oltre che video in rete. Con questi strumenti sarà possibile anche scoprire che il leone ruggisce e la zebra nitrisce senza bisogno di partire per la savana alla scoperta della «lingua» parlata dagli animali locali.