Gestire e prevenire gli edemi degli arti inferiori è possibile, escludendo altri problemi più gravi
L’abbiamo detto tutte almeno una volta, per esperienza personale o per semplice constatazione: la gravidanza non è solo felicità. Accanto alla gioia per il miracolo della nascita che si compie a fine gestazione, infatti, ci sono i passaggi più o meno faticosi attraverso i quali passa ogni donna, come quello di caviglie e piedi gonfi. È una condizione inevitabile, derivante dall’aumento della quantità di liquidi presenti nel corpo della donna e dalla loro circolazione più lenta. L’alto livello che ormoni e progesterone raggiungono nel sangue durante questo periodo determinano, rispettivamente, un aumento dei liquidi ed il rallentamento della circolazione nei vasi linfatici e venosi. Il gonfiore degli arti inferiori è più evidente nell’ultimo trimestre di gravidanza e peggiora anche a causa delle alte temperature estive, ma è possibile prevenirlo e contenerlo individuando il rimedio più adatto alle esigenze personali.
Su tutte le soluzioni, l’attività fisica è sicuramente quella più efficace e con un ampio spettro di effetti benefici.
Praticare regolarmente esercizio durante la gravidanza, infatti, favorisce la flessibilità articolare e l’elasticità dei muscoli, oltre a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica. Tra le attività fisiche più consigliate ci sono: il nuoto ed il movimento in acqua per sfruttarne al massimo anche l’effetto massaggiante ed il sostegno del peso corporeo; la camminata che è molto vantaggiosa per la circolazione ed il benessere delle gambe; e lo stretching, da praticare anche con pilates e yoga. Per provare a prevenire il gonfiore degli arti inferiori, inoltre, è importante evitare di stare troppo tempo in piedi e riuscire a riposare tenendo le gambe sollevate quando si è distese. Anche qualche accorgimento legato alle abitudini alimentari è fondamentale per prevenire caviglie e piedi gonfi: indispensabile, quindi, bere molta acqua – almeno due litri al giorno – e seguire una dieta bilanciata.
A questo si possono aggiungere massaggi linfodrenanti eseguiti da personale qualificato, pediluvi con acqua tiepida e sale grosso, scarpe ed abbigliamento comodi e calze a compressione graduata. Queste indicazioni, ovviamente, valgono in caso di buone condizioni salutari, mentre in caso il gonfiore degli arti inferiori si estenda anche al viso ed alle mani e si accompagni ad un aumento della pressione arteriosa ed alla presenza di proteine nelle urine, è necessario effettuare le indagini necessarie a verificare che non siano collegati alla preeclampsia.
Questa patologia, conosciuta anche come gestosi, è legata a disordini della pressione sanguigna durante la gravidanza e colpisce circa il 10% delle donne incinte e, se non gestita adeguatamente, può provocare gravi danni a mamma e bambino.