Quando i più piccoli scoprono che l’immagine riflessa è la propria?
Avete mai pensato che le impronte lasciate dalle vostre creature sullo specchio (magari appena pulito!) siano tracce delle loro scoperte? In effetti è proprio di questo che si tratta perché proprio davanti allo specchio i piccoli scoprono una nuova dimensione che è quella del proprio riflesso. Ovviamente il riconoscimento della propria immagine riflessa non è immediato ed i primi tempi il piccolo di casa si troverà al cospetto di una figura che gli sembrerà quella di un altro bambino con il quale tenterà di entrare in contatto pigiando le dita sulla superficie riflettente ed elargendo smaglianti sorrisi e baci. In quel mosaico di impronte c’è tutta la sorpresa e la scoperta di ogni bimbetto che impara a riconoscere se stesso attraverso nuovo, dopo essersi meravigliato per aver visto l’immagine della sua mamma improvvisamente sdoppiata.
Ma quando un bambino capisce che quella nello specchio è la sua immagine riflessa? Dopo un periodo di ditate e gorgheggi allo specchio, infatti, arriva il momento in cui il piccolo si riconosce: ha circa 18 mesi, è il periodo in cui comincia a sviluppare una forma di linguaggio più strutturato, grazie al quale comunicare con gli altri, ed è arrivato a capire di essere il bambino che ha difronte e che fa i suoi stessi gesti. All’inizio sarà un susseguirsi di facce buffe e smorfie, poi arriveranno le verifiche in cui si toccherà il viso ed il corpo osservando i suoi gesti riflessi ed alla fine sarà la conquista della piena coscienza di quello che vede. Sarà questo il momento di provare il cosiddetto «test della macchia» per verificare il livello di consapevolezza dei piccoli.
Sul nasino del piccolo di casa si potrà disegnare un pallino colorato che davanti allo specchio lui si toccherà subito, dimostrando cognizione del proprio corpo. Comincerà così lo spettacolo delle prove in cui i maschietti si divertiranno a guardarsi allo specchio indossando le scarpe o il cappello del papà e le femminucce si impiastricceranno la faccia con il rossetto della mamma. Una curiosità: i tempi di riconoscimento allo specchio sono diversi e più lunghi per i gemelli, soprattutto se omozigoti. Per loro il riconoscimento di se stessi avviene con un lieve ritardo, al pari dello sviluppo del linguaggio penalizzato da quella comunicazione non verbale che sviluppano tra loro.
TMT (ti.mamme team)