È possibile aiutare i più piccoli a superare il momentaneo impedimento di un braccio rotto?
Una brutta caduta, un trauma violento o, secondo la definizione medica, una forza maggiore di quella normalmente sopportabile applicata ad un osso possono essere causa delle fratture nei bambini. Le ossa dei piccoli, infatti, sono diverse da quelle degli adulti e guariscono più rapidamente: più è piccolo il bambino e più rapida sarà la guarigione. Riconosciuta la lesione grazie a sintomi quali dolore della parte, gonfiore, evidente deformità, lividi, arrossamento e calore oltre, ovviamente, impossibilità ad utilizzare l’arto coinvolto. Appurata la presenza della frattura dopo visita medica e strumentale, si stabilirà il suo trattamento in base all’età del piccolo, estensione della frattura e tolleranza di terapie e procedure. Un braccio rotto dovrà essere trattato con il controllo del dolore e la prevenzione di complicazioni che potrebbero interferire con il ripristino del normale funzionamento dell’arto. L’ortopedico curante dovrà provvedere agli aspetti medici della situazione, ma sarà a casa che il bambino dovrà ricevere le cure ed il trattamento necessari ad affrontare la situazione senza viverla come un peso eccessivamente limitante.
È bene precisare che l’ortopedia pediatrica moderna ricorre alle ingessature solo in casi estremi ed anche gli interventi sono diventati mininvasivi ed utilizzano materiali biodegradabili con evolute tecniche di ricostruzione dei legamenti e piani terapeutici estremamente efficaci e personalizzabili con tempi ridotti di recupero per consentire un ritorno rapido alle attività preferite. Nonostante tutte le innovazioni, però, il piccolo paziente con un braccino fratturato avrà bisogno di un adeguato periodo di riposo durante il quale consentire la guarigione completa della frattura ed è proprio questo tempo che dovrà essere gestito al meglio per rendere la situazione più accettabile. Rompersi un braccio da piccoli, infatti, può essere davvero una brutta rogna che rischia di far sentire il bimbo emarginato dalla sua quotidianità e da tutte le attività alle quali è abituato. Spetterà ai genitori organizzare il tempo in modo da non far pesare al piccolo le rinunce da fare a causa del braccio rotto, aiutandolo a superare quella momentanea limitazione sfruttandola come un’occasione per migliorarsi. Si parte dall’immobilizzazione adottata che diventa una tela da vivacizzare con disegni e scritte colorate, ai dispositivi per proteggerla dall’acqua da trasformare in magiche armature dai poteri straordinari e da usare come elementi di gioco.
Non solo: il bambino potrà essere invogliato a sfruttare di più l’altro braccio a disposizione per compiere qualsiasi gesto o per imparare a disegnare con quello, anche se non è quello usato abitualmente. Trasformare il momento particolare in un’occasione per sentirsi speciale e non limitato o diverso anche se solo momentaneamente aiuta il bambino ad affrontare più serenamente quell’inconveniente fisico che gli provoca dolore ed anche disagio e difficoltà. Dopo i primi giorni dedicati alla novità ed alla gestione del dolore, la situazione potrà essere migliorata organizzando merende con gli amichetti o pomeriggi di gioco affinché il piccolo paziente non abbia la sensazione di perdere il contatto con gli amici o di essere costretto a rimanere estraniato da tutto e da tutti. Ed in qualsiasi periodo capiti la disavventura di una frattura con tutte le sue conseguenze sino al completo recupero i bambini devono essere aiutati a sentirsi comunque abili: non perdono l’occasione di fare il bagno a mare, ma imparano a farlo in modo da non pregiudicare la propria guarigione; non rinunciano a sciare, ma scoprono che in montagna si può godere di altre attività; non si sentono impossibilitati ad utilizzare la consolle dei videogiochi, ma scoprono altri passatempi ugualmente (o, forse, più) divertenti. Il potere salvifico di ognuno è nella mente: l’importante è scoprirlo ed utilizzarlo al meglio. Anche con un braccio rotto da piccoli!