Esiste un numero di passi da compiere quotidianamente anche per il benessere psicofisico dei piccoli
Quando i pargoli iniziano a camminare, ammettiamolo, la gioia e la soddisfazione pervadono gli animi di genitori, amici e parenti. La notizia è talmente entusiasmante da essere comunicata anche ai conoscenti delle città limitrofe alla propria perché camminare è una tappa fondamentale nella vita di ogni creatura e di ogni genitore. L’evento rappresenta una sorta di confine tra il bene e il male vissuti a parti inverse. Perché non si vede l’ora che il pargoletto conquisti la sua autonomia, ma si teme quel momento, immaginando quali e quanti punti della casa potrà raggiungere da solo, ed anche gli eventuali danni che potrà compiere. Al di là delle supposizioni e delle aspettative, però, la conquista della camminata è un momento importante che solitamente inizia intorno all’anno di età quando i pupetti muovono i primi passi, cominciano a salire le scale con un sostegno, intorno ai 18 mesi ed arrivano a correre a due anni.
In linea di massima, perché tutto è soggettivo ed ogni pargolo ha i suoi tempi: vietati, quindi, i paragoni con i coetanei e le ansie da genitori velocisti che si aspettano tutto presto e bene. Quando i piccoli diventano padroni delle proprie gambette e riescono a coordinarle perfettamente iniziano a muoversi liberamente ed in modo spontaneo, quasi scontato, in un’attività che dovrà essere incentivata anche da mamma e papà. Invogliare i propri figli a camminare, infatti, è un compito fondamentale, utile al loro benessere psicofisico. E quale miglior modo per farlo se non l’esempio? Via libera alle passeggiate di famiglia, agli spostamenti a piedi nei brevi tragitti di ogni giorno: camminare fa bene a qualsiasi età. Ma quanto dovrebbe camminare un bambino? Considerata la nostra premessa iniziale, nel rispetto dei tempi di ogni bambino, si comincia a ragionare in termini di numero di passi da compiere quotidianamente, verso i 5 anni di età e sono circa 12 mila i passi che i bambini dovrebbero compiere da questa età e sino ai 19 anni.
Duemila passi in più rispetto ad un adulto, in un’attività efficace per consentire la crescita di un bambino in salute e normopeso. L’importante è assicurarsi che i propri figli facciano davvero tutti i passi consigliati, stimolandoli con qualche iniziativa convincente. L’aiuto di un contapassi può essere un incentivo divertente con obiettivi proposti in forma di gioco che stimolino i piccoli, strappandoli dalla sedentarietà di computer e videogiochi. Un contapassi per ogni membro della famiglia potrebbe essere il primo step in una competizione domestica con obiettivi in crescendo e premio finale per ogni settimana, per esempio. Esistono anche contapassi con app specifiche per i bambini, grazie alle quali si possono settare gli obiettivi, monitorandoli costantemente, e stabilire la ricompensa per l’attività completata. E visto che - come detto - l’esempio è il miglior insegnamento, camminare insieme ai propri figli sarà utile per il benessere di tutti e renderà anche più saldi il legame e la complicità con loro.