I responsabili sono chiaramente gli ormoni: ecco come incidono
Si dice spesso che la vita delle donne sia legata ai fenomeni ormonali che incidono sugli aspetti fisici ed emozionali di ognuna. A conferma di questa affermazione c’è anche la questione tricotica pre e post gravidanza. I capelli, punto di forza e bellezza femminili, sono al centro dei dubbi di quante ritrovatesi con una capigliatura folta e splendente durante i nove mesi di attesa, si ritrovano con meno capelli spenti e deboli. Ed in entrambe le situazioni la colpa è tutta degli ormoni. Durante la gravidanza, infatti, gli estrogeni – ormoni fondamentali nella vita di ogni donna dall’adolescenza alla menopausa – danno il meglio di sé. Dopo essersi occupati del concepimento, provvedono alla crescita dell’utero ed alla preparazione all’allattamento del seno, aiutano il corretto sviluppo del feto aumentando il flusso sanguigno della placenta. Ma non solo, la loro attività aiuta a mantenere i capelli sani e forti, evitando l’imbiancamento e regolando la formazione di sebo. In più, la prostaciclina, prodotta dalle pareti venose ed arteriose e presente nella placenta, grazie alla sua capacità di dilatare i vasi sanguigni, agevola l’irrorazione dei tessuti, compreso il cuoio capelluto, con una conseguente stimolazione della crescita tricotica.
Ecco perché nonostante la nausea ed il mal di schiena le donne incinte riescono a rincuorarsi ammirando la propria chioma leonina allo specchio. Una gratificazione ci sta! Ed è meglio godersi e sfoggiare tutta la bellezza dei propri capelli durante i nove mesi di gestazione, perché dopo il parto cominciano a suonare le dolenti note. Già, perché la situazione si capovolge e quello splendore tricotico, al quale ci si è piacevolmente abituate, lascia il posto a capelli opachi ed inclini alla caduta. Osservare quel piattume spento, che incornicia il volto segnato dai ritmi stravaganti del proprio neonato, è deprimente ed è legittimo prendersela con gli ormoni. Sono ancora loro i protagonisti di questo cambiamento, ancora estrogeni e prostaciclina che dopo il parto diminuiscono e sortiscono quindi un effetto contrario a quello apprezzato in gravidanza. Se poi la neomamma allatta al seno la debacle tricotica è ancor più evidente per l’entrata in scena della prolattina, ormone notoriamente capace di indebolire le chiome.
Cosa fare? Cedere il passo alla resa può essere una possibilità, visto che la situazione solitamente si risolve spontaneamente al massimo entro alcuni mesi. Un’altra strada percorribile, invece, può essere quella di armarsi di santa pazienza e rifugiarsi nei rimedi alimentari. Alt! Per rimedio alimentare si intende dieta ricca di cibi ad alto contenuto di sali minerali e vitamine, non calorici comfort food. Deve essere favorito, quindi, il consumo di frutta fresca e secca, verdura, cereali, legumi e uova, da accompagnare a massaggi del cuoio capelluto grazie ai quali stimolare il microcircolo.