Perdite di urina possono essere normali, ma non devono essere mai trascurate
Anche una sola goccia di pipì persa involontariamente dopo uno starnuto, un colpo di tosse o una crassa risata rientra nei casi di incontinenza urinaria post partum ed è molto più comune di quanto si pensi, soprattutto tra le donne che partoriscono in modo naturale. Il fenomeno, seppur molto diffuso, non deve essere sottovalutato o trascurato come spesso accade, solo per la convinzione che si risolverà spontaneamente in breve tempo. Generalmente, infatti, il problema svanisce entro uno o due mesi dal parto, quando cioè l’elasticità dei tessuti del pavimento pelvico e del perineo torna normale dopo lo stiramento subito al passaggio del nascituro. Ma se il problema non si risolve spontaneamente cosa è meglio fare?
Dopo due mesi dal lieto evento, i tessuti coinvolti sono solitamente riparati, ma nel caso le perdite di urina persistessero è necessario rivolgersi al medico per effettuare una valutazione del pavimento pelvico per poter procedere ad una riabilitazione grazie ad esercizi mirati oppure ricorrendo alla elettrostimolazione o alla tecnica del biofeedback che consente di prendere coscienza della muscolatura. Un’ulteriore possibilità per riuscire a rimediare allo stiramento del muscolo subito durante il parto è il laser che, con un paio di sedute di trattamento, riesce a recuperare completamente la tonicità muscolare. Rimandare non è una scelta valida perché potrebbe portare ad un peggioramento della situazione. Tra gli elementi che possono favorire l’insorgenza di una incontinenza urinaria post partum ci sono le dimensioni del bebè, molto grosso e pesante, il parto naturale, una lunga permanenza del nascituro nel canale vaginale a causa di un parto lungo, o l’utilizzo dell’ossitocina per indurre il parto stesso.
Proprio perché legata alla condizione del pavimento pelvico, l’incontinenza urinaria può iniziare anche durante gli ultimi mesi di gravidanza quando il peso del bambino sollecita quella muscolatura. Per questo può essere utile allenare la parte con esercizi specifici che fatti regolarmente e con l’attenzione derivante dalla presa di coscienza di questa parte muscolare, aiutano a prevenire conseguenze come l’incontinenza urinaria. L’importante è proprio imparare a conoscere il pavimento pelvico e la sua esatta struttura muscolare per capire anche eventuali errori nel compimento degli esercizi fatti per rinforzarla. Conquistata questa consapevolezza, per le partorienti diventa più facile anche affrontare il parto ed anche le eventuali conseguenze che esso può comportare, ricordando comunque che esse possono essere risolte a patto di comunicarle senza vergogna al proprio medico che sarà in grado di indicare il modo più sicuro ed indicato per rimediare ad esse.