Quali sono i rimedi più sicuri per curare tosse e starnuti durante la gestazione
Primi freddi e primi starnuti, l’abbinamento è inevitabile. L’abbassamento delle temperature, infatti, segna l’arrivo dei malanni di stagione che, tra raffreddore, mal di gola e tosse. Se per tutti ci sono i rimedi appropriati per contrastare i vari disturbi, per le donne incinte ci sono anche alcune perplessità riguardanti le conseguenze sul feto. Si parte dagli eventuali fastidi che colpi di tosse e starnuti potrebbero arrecargli e persino alle conseguenze della febbre: i primi due lo farebbero dondolare nel liquido amniotico, l’altra misura i propri effetti in base alle cause che la provocano ed è sempre necessario rivolgersi al proprio medico in caso di temperatura molto alta.
Nessun timore, quindi, se la mamma manifesta i classici sintomi influenzali, ma attenzione ai farmaci solitamente assunti in queste circostanze. Per le donne incinte, infatti, i rimedi tradizionali potrebbero risultare rischiosi anche in base al trimestre di gravidanza. L’aspirina dovrà essere evitata nei primi tre mesi di gestazione perché potrebbe essere causa di aborto spontaneo, come affermano alcuni studi in fase di conferma; farmaci come l’ibuprofene, quindi tutti gli antinfiammatori anti-steroidei, potrebbero provocare la chiusura del dotto di Botallo, interessato alla circolazione sanguigna fetale, e per questo deve esserne evitata l’assunzione soprattutto dopo la trentesima settimana di gravidanza. Via libera al paracetamolo rispettando i dosaggi raccomandati e se dopo quattro giorni di cura non ci sono miglioramenti sarà necessario consultare il medico. No agli antibiotici anche se utilizzabili in gravidanza perché risulterebbero utili solo in caso di infezioni batteriche, ma del tutto inefficaci in caso di virus.
Sconsigliato anche l’uso della propoli per la quale non esistono evidenze scientifiche per l’uso in gravidanza e quindi non è possibile dichiararne l’utilità al pari della pericolosità. Immancabili i rimedi della nonna che combattono tosse e naso chiuso. Bere tanto, non rinunciare al latte caldo con il miele ed ai gargarismi con tè alla salvia, sì ai suffumigi con acqua calda e bicarbonato o sale, o con olio di eucalipto, timo, camomilla, pino o menta piperita. Validi anche i lavaggi nasali con una soluzione a base di sale sciolto in acqua tiepida. Anche l’aerosolterapia può rivelarsi utile in caso di tosse a patto di evitare mucolitici pericolosi, soprattutto nei primi tre mesi di gestazione così come durante l’allattamento, e di utilizzare i cortisonici nel dosaggio efficace più basso.