Sempre fondamentale la prevenzione, ma in caso di dubbi l’epiluminescenza è utile
Asimmetria, bordi irregolari, colore disomogeneo, dimensioni maggiori di 8 millimetri, evoluzione delle caratteristiche: sono questi gli aspetti fondamentali per l’identificazione di un neo atipico negli adulti ed anche nei bambini. Il controllo dei nei, infatti, è una parte importante in tema di prevenzione ed aiuta a scongiurare le conseguenze del melanoma, tumore maligno sfortunatamente non sempre curabile. Solitamente si consiglia di procedere ai controlli dermatologici dopo la pubertà, a meno che il pediatra non suggerisca una visita specialistica già prima, avendo riscontrato qualche anomalia. Appurata la salute dei nei, si potrà pensare ad una periodicità di controlli da stabilire anche i base ad eventuali fattori di rischio come la familiarità diretta per melanoma, fototipo cutaneo e modalità di esposizione al sole.
Nei bambini, infatti, il monitoraggio dei nei ed il rispetto delle regole per l’esposizione al sole sono importantissimi, ma considerato che fortunatamente il melanoma è piuttosto raro nei piccoli, si possono evitare eccessivi allarmismi. A questo si deve aggiungere che i nei, frutto dell’accumulo di cellule epidermiche produttrici di melanina (melanociti), compaiono fisiologicamente in età pediatrica e non devono destare ansie da far sfociare in visite specialistiche. Il monitoraggio deve avvenire in presenza di un neo congenito o atipico, perché rosso o nerastro, mentre la prevenzione del melanoma deve essere esercitata quotidianamente. La protezione solare, da osservare a qualsiasi età, è il caposaldo perché se è vero che il sole fa bene al corpo e all’umore, è anche vero che può provocare danni alla pelle, soprattutto quella delicata e sensibile dei bambini.
Vietata, quindi, l’esposizione ai raggi solari nelle ore più calde della giornata e per i lattanti è preferibile approfittare delle prime ore della mattina e del tramonto. Naturalmente la crema protettiva deve essere sempre applicata sulle zone esposte alla luce, anche durante una passeggiata, e deve essere di fattore massimo. Il monitoraggio dei nei permetterà al dermatologo di stabilire l’eventuale necessità di procedere alla loro asportazione con un intervento in anestesia locale o totale in caso di bambini troppo piccoli o poco collaborativi. La chirurgia è davvero rara, fortunatamente, ma consente di intervenire in caso di problemi evidenziati durante il controllo e le necessarie indagini con l’epiluminescenza, l’esame utile a valutare i nei congeniti ed i loro cambiamenti durante la crescita, o quelli acquisiti con caratteristiche anomale.