Succede a Montreux dove una madre single si è trovata da un giorno all'altro senza sapere dove collocare il figlio di 19 mesi.
MONTREUX - Da gennaio tutto andava bene per Lara*, un mamma single che lavora al 60% e che, a inizio anno, aveva finalmente trovato un servizio di asilo diurno che si occupava di suo figlio (19 mesi) per due giorni e mezzo alla settimana. Ma l'aiuto tanto atteso non è durato a lungo.
Infatti una mattina, dopo appena un mese dall'accesso al servizio di asilo, il Réseau enfance Montreux et environs (l'ente che gestisce l'inserimento dei bambini nelle diverse strutture di accoglienza) le ha chiesto di andare a riprendersi il bambino a fine mattinata. «Mezz'ora dopo questa comunicazione e senza il minimo preavviso, ho ricevuto un’email - racconta la madre - che mi informava che il contratto era stato rescisso con effetto immediato, perché mio figlio piangeva troppo. Un comportamento davvero inaccettabile».
«Una situazione difficile da gestire» - Il Dipartimento per la Coesione Sociale, le Famiglie e la Gioventù di Montreux si giustifica: «Il bambino si è rifiutato di accettare le cure, gridando ad alta voce per diverse ore di seguito e per diversi giorni. Il suo comportamento è diventato poi aggressivo nei confronti degli altri bambini. Una situazione difficile da gestire per l'affidataria, sola con molti bambini piccoli». Il Comune aggiunge che questo tipo d'interruzione avviene «quando la qualità dell'accoglienza non può essere mantenuta e la sicurezza dei bambini e dell'affidataria non è più garantita».
Per mamma Lara, la spiegazione non è accettabile - «Ho detto alla responsabile dell'asilo che mio figlio aveva paura di essere abbandonato. E che il suo compito fosse anche quello di mostrargli che al contrario è al sicuro. È normale che un bambino di un anno e mezzo pianga», racconta Lara, che si è ritrovata da un giorno all'altro senza un aiuto per il suo bambino. «Cosa faccio adesso? Perdo il lavoro e vivo a carico dei contribuenti? Perché attualmente si può aspettare anche diversi mesi per un posto in un asilo nido».
Alla fine, in soccorso della mamma, è subentrata la nonna, che era stata operata di recente ma che adesso si sta prendendo cura del nipote. Nel frattempo è emersa una soluzione per l'asilo nido, ma finora, tre settimane dopo il fatto, Lara non ha ancora ricevuto nessun tipo di conferma scritta.
* nome di fantasia
Carenza di posti negli asili nido
Il Comune di Montreux conferma che c'è una «carenza di posti per la scuola materna e il doposcuola». All'inizio di marzo, 192 bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 4 anni erano in attesa di un posto in un asilo nido, secondo i dati dell'ente che gestisce l'inserimento dei bambini nelle strutture disponibili. Questa carenza è relativamente diffusa anche a Ginevra. E allo stesso tempo, la Svizzera sta affrontando una carenza di personale qualificato nel settore.