La formazione della flora intestinale comincia con la nascita e si consolida con lo svezzamento
I microrganismi che vivono nell’intestino, regolandone le principali funzioni, danno vita al microbiota, meglio conosciuto con il nome di flora intestinale. Il suo compito è quello di favorire la digestione, proteggere l’intestino da germi patogeni, mantenere attive le difese ed eliminare scorie, regolare le funzioni intestinali, produrre acidi grassi e vitamine essenziali per la salute. La sua formazione coincide con il momento della nascita e, più precisamente, con il passaggio nel canale del parto, aiutato dai batteri vaginali della mamma. Proprio questo particolare permette di comprendere la differenza tra il microbiota dei bambini nati con parto naturale e quelli nati con quello cesareo per i quali il microbiota conta soprattutto batteri della pelle materna. Ai batteri raccolti durante il parto, si aggiungono quelli ricevuti durante l’allattamento al seno e dall’ambiente formando il native core microbiota, che si stabilizza a circa mille giorni dalla nascita ed è alla base della flora intestinale degli adulti.
Ogni microbiota è diverso e ha caratteristiche specifiche determinate anche da età e momento della vita, ma quando si stabilizza? Tutti gli elementi che contribuiscono alla formazione del microbiota lo rendono variabile sino ai 18 mesi di età, epoca in cui la complessità batterica raggiunge una maggiore definizione e si consolida. Come detto, l’allattamento materno potenzia quelle che vengono definite le specie buone di batteri che con l’introduzione di alimenti solidi nell’alimentazione dei pargoli, tipica dello svezzamento, innesca una serie di rilevanti eventi metabolici. La salute del microbiota è inevitabilmente legata all’alimentazione che deve essere corretta e ricca di cibi in grado di favorire le componenti microbiche dal metabolismo positivo. Proviamo a capire cosa accade nel corpo dei piccoli. Abbiamo detto che alla nascita il bebè riceve la prima colonizzazione di batteri dal microbiota vaginale e fecale della mamma, se il parto è naturale, e dalla pelle e dall’ambiente ospedaliero in caso di cesareo.
Nel primo anno di vita l’ecosistema intestinale è caratterizzato dall’attività dei microrganismi opportunisti, ovvero agenti patogeni presenti nell’ambiente in cui vivono i bambini e al momento dello svezzamento comincia a variare la propria composizione. La mucosa intestinale subisce delle variazioni, mentre nella dieta dei piccoli vengono inseriti cibi solidi segnando il passo verso la formazione di un nuovo profilo del microbiota che si orienta alla definizione definitiva che accompagnerà ogni bebè sino all’età adulta. Entro i tre anni la flora intestinale è definita e ha assunto le caratteristiche più o meno definitive. È questo l’arco di tempo fondamentale per favorire una formazione corretta del microbiota anche attraverso probiotici utili, così da garantire una tutela ulteriore per la salute. L’equilibrio del microbiota intestinale, infatti, deve rimanere intatto per evitare l’insorgenza e la progressione di molte patologie comprese allergie, malattie infiammatorie a carico dell’intestino, alterazioni metaboliche e obesità.