I percorsi riabilitativi specifici consentono una buona qualità della vita per i pazienti
Sono i primi tre anni di vita il periodo in cui ogni genitore può intravedere i segnali di un disturbo che potrebbe rientrare tra quelli tipici dello spettro autistico. La definizione spesso spaventa perché si sa o si immagina che le conseguenze del problema possano intaccare la comunicazione, gli atteggiamenti e le capacità del bambino e quindi la sua esistenza. L’autismo, il mutismo selettivo e la sindrome di Asperger sono le condizioni ricondotte allo spettro autistico secondo il Diagnostic and statistical manual of mental disorders, la bibbia dei disturbi mentali, ma prima di infliggere il loro riconoscimento a eventuali atteggiamenti del proprio bambino è bene chiarirsi le idee e fare sempre riferimento alla consulenza di uno specialista. Lo spettro autistico comprende disturbi di diverso tipo e differente entità, consentendo l’approccio migliore e il trattamento più indicato a seconda dei casi.
Oggi è frequente sentir parlare di disturbi dello spettro autistico, non perché siano in aumento, bensì perché sono più numerose le diagnosi rispetto al tempo in cui i casi rimanevano non identificati per minore conoscenza della malattia. Quali sono i sintomi che possono far pensare a un disturbo dello spettro autistico? Specificando che non esiste un momento preciso e comune nel quale si debbano manifestare, i segnali da tenere d’occhio sono:
- scarsa reattività del piccolo ai suoni
- pianto difficile da interpretare
- notevole irritabilità del bambino
- mancanza di reazioni alla comparsa della mamma
- mancata richiesta a essere preso in braccio.
Dopo l’anno si potrebbero notare atteggiamenti riguardanti il rapporto con la mamma:
- disinteresse verso giochini e canzoncine
- mancanza di complicità con la mamma
- disobbedienza agli ordini
- nessuna pronuncia di monosillabi
- nessuna espressione di emozioni rispetto alle circostanze.
Dopo i due anni si aggiungono segnali relativi alla sfera comunicativa e il piccolo:
- non interagisce con chi gli è intorno
- non sopporta il contatto fisico
- non ha slanci affettivi
- non cerca la compagnia dei suoi coetanei
- preferisce stare da solo
- può avere crisi di paura non giustificate
- può esprimersi solo con poche parole o non usare alcuna forma di linguaggio.
Le cause dei disturbi dello spettro autistico non sono ancora del tutto chiare, ma hanno permesso di escludere ogni correlazione con i vaccini. Anche le cure non sono ancora specifiche ed efficaci, mentre i percorsi riabilitativi consentono il raggiungimento di buoni livelli di autonomia, soprattutto se iniziati tempestivamente.