I difetti visivi possono essere individuati e corretti sin dai primi mesi di vita
Abbiamo sempre sottolineato l’importanza della prevenzione anche per la salute dei bambini, incoraggiando controlli frequenti e precoci, utili ad individuare eventuali problemi per risolverli o correggerli tempestivamente. Tra i controlli suggeriti nella primissima infanzia c’è anche quello della vista, con l’indicazione di alcune tappe fondamentali grazie alle quali escludere i disturbi tipici dell’età pediatrica o affrontarli nel modo migliore. I problemi oculari che interessano i piccoli pazienti comprendono astigmatismo, miopia e ipermetropia, occhio pigro e strabismo. Evitare di commettere errori o trascurare segnali importanti è indispensabile e per questo è utile capire come funziona la visione dei neonati. Per un bebè la vista è il canale di informazione più efficace, grazie al quale si rende conto di tutto ciò che lo circonda e se inizialmente sfrutterà la visione periferica riuscendo a vedere meglio ciò che percepisce con la coda dell’occhio, dai due mesi in poi inizierà a migliorare la messa a fuoco riuscendo a vedere più nitidamente quello che gli è più vicino come il volto della mamma.
È divertente osservare il pargolo concentrato a scrutare il viso di chi gli si avvicina, ma soprattutto le proprie sembianze riflesse in uno specchio. Dopo i tre mesi, il piccolo riuscirà a seguire con lo sguardo gli oggetti in movimento e a riconoscere i volti a lui più familiari anche da lontano. Nello stesso periodo si svilupperà anche la visione dei colori da rinforzare con l’aiuto di oggetti vivacemente colorati per aiutare il bambino ad imparare a riconoscerli sempre meglio. Alla luce di queste principali nozioni, qualsiasi elemento apparentemente strano nel modo di guardare del bebè o nei suoi occhi renderanno necessaria una visita oculistica o, almeno, il consulto del pediatra. In linea di massima, già ad un mese di vita bisognerebbe effettuare il primo controllo oculistico, così da poter verificare la presenza di patologie congenite come glaucoma o cataratta. Ma ai genitori spetta sempre il compito di osservare attentamente le abitudini della propria creatura, così da scorgere eventuali comportamenti insoliti e verificarne la causa. Se il piccolo si strofina spesso gli occhi, per esempio, potrebbe avere qualche disturbo che con una visita specialistica potrà essere individuato come patologia oculare, congenita o in progresso, o manifestazione allergica. Contestualmente alla diagnosi, sarà l’oculista ad indicare rimedi e cure necessari per contenere o risolvere il problema.
Osservando il piccolo, inoltre, si potranno scorgere anche eventuali caratteristiche che sarà opportuno controllare con il medico. Quali sono gli elementi da controllare? Richiedono un controllo gli occhi che sembrano troppo piccoli o troppo grandi, non allineati o diversi tra loro. Per la salute del bambino, non servirà documentarsi personalmente, mentre sarà utile consultare lo specialista per essere certi della presenza di un problema da trattare nel modo più appropriato, indicato dal medico stesso. Come detto, una visita oculistica neonatale sarà importante in caso di familiarità per specifiche patologie diagnosticate a fratelli, genitori o nonni del piccolo, nel caso non ci siano simili precedenti, i sei mesi rappresentano l’età giusta per un primo controllo oculistico, mentre l’inserimento alla scuola materna è l’occasione giusta, in mancanza delle precedenti, per procedere ad una visita competa. Verificare la salute degli occhi del proprio bambino è il primo passo necessario per individuare eventuali disturbi, compresi miopia e strabismo, e porre in essere i comportamenti necessari a correggere o migliorare queste condizioni.