Capretto, agnello, coniglio e uova: perché proprio questi simboli?
Per saperlo bisogna fare un lungo salto a ritroso nel tempo, addirittura all’epoca in cui la Pasqua... neppure esisteva.
Il viaggio nel passato ci porta tra le lande dell’Europa del Nord: sino ai tempi dei Celti. Popolo molto credente e legato alla natura e ai suoi cicli, a cui dedicava varie cerimonie religiose e festività. Tra queste, il ritorno della Primavera, stagione da loro identificata con la dea Eostre (da qui la denominazione anglosassone della Pasqua: Easter in inglese e Ostern in tedesco). Il nome Eostre deriva da aus o aes, che significa Est. Dunque, un’antica divinità legata al sole nascente e al suo calore che in primavera torna a scaldare la terra, dopo il freddo invernale, rendendola fertile.
La dea della rinascita e della fertilità veniva talvolta raffigurata con la testa di lepre o di coniglio e la si venerava scambiandosi uova “sacre” sotto l’albero “magico”. Ecco da dove saltano fuori le uova e il coniglio di Pasqua. Pure la presenza dell’agnello o del capretto è riconducibile all’antico culto eostriano. Gli ovini sono soliti rosicchiare le cortecce degli alberi e siccome, secondo i Celti, solo un dio della vegetazione poteva nutrirsi della sua creazione, l’animale che compiva questo gesto doveva avere la sua benedizione e dunque era anch’esso sacro. Così, mangiandone la carne credevano di acquistare e assorbire una parte di divinità. Agnello e capretto rappresentavano la purezza e l’innocenza, per cui il simbolo di sacrificio per eccellenza.
Coniglio
Figura non scelta casualmente ma per 2 ragioni: per le famose doti riproduttive dell’animale e perché, secondo la tradizione celtica, le aree nere della luna rappresenterebbero proprio una lepre o un coniglio, sancendo così la sua sacralità. Con il tempo si preferì sacrificare il coniglio per la più facile reperibilità.
Uova
In primavera gli uccelli depongono le uova, un prezioso sostentamento dopo l’austerità dell’inverno. L’uovo divenne simbolo di fertilità e di vita: un alimento con cui celebrare il ritorno del sole e la rinascita della vegetazione.
Capretto
Le capre da sempre vengono allevate principalmente per il loro latte. Per molti contadini, la primavera era il periodo ideale per ridurre il numero di capretti mentre le madri continuavano a produrre latte. Inoltre, sono anche le particolarità regionali a rendere il capretto il re del banchetto pasquale.
Agnello
Cibarsi di animali sacri era un sacramento solenne. Un riturale diffusosi poi in molti altri popoli. Tra cui quello ebraico: mangiare l’agnello fa parte della Pesach (Pasqua ebraica), che commemora la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto. Mentre per i cristiani la Pasqua è la celebrazione della resurrezione di Gesù, che viene definito come «Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo».
LITTLE FOOBY: CORONE DI PASQUA
Preparazione: 35 min. | Tempo totale: 2 ore e 30 min.
PER 4 PEZZI CI VOGLIONO
ECCO COME FARE
I bambini possono aiutare nei passaggi colorati
Suggerimento: prima di cuocerle, cospargere le corone con 1 c. di granelli di zucchero oppure stemperare 2 c. di zucchero a velo con 1 c.no di acqua e, una volta cotte e raffreddate, spennellare le corone con la glassa ottenuta e guarnirle con 2 c. di perline di zucchero.
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