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Italia: morto il pittore e scultore Enrico Baj

Italia: morto il pittore e scultore Enrico Baj
VERGIATE - Enrico Baj è morto la notte scorsa a Vergiate, in provincia di Varese, dove abitava. L´artista, pittore e scultore, aveva 79 anni, era nato a Milano nel 1924. Baj, influenzato da dadaismo e surrealismo, ha creato tra l´altro person...
VERGIATE - Enrico Baj è morto la notte scorsa a Vergiate, in provincia di Varese, dove abitava. L´artista, pittore e scultore, aveva 79 anni, era nato a Milano nel 1924. Baj, influenzato da dadaismo e surrealismo, ha creato tra l´altro personaggi grotteschi usando per le sue composizioni materiali diversi. L´artista era stato anche negli anni scorsi assessore alla Cultura del Comune di Varese.

Con la sua vena ironica e satirica, Enrico Baj, ha dominato per oltre 50 anni la scena delle avanguardie europee accanto a Fontana e Piero Manzoni. Artista eccentrico, la sua opera, che spazia dalle arti figurative alla saggistica, può essere catalogata nell´ambito del neodadaismo che non dimentica mai, però, l´impegno e la critica.

Bay fondo nel ´51, firmandone il manifesto, il movimento dell´arte nucleare, che si opponeva all´astrazione geometrica e "ad ogni -ismo accademico" nel nome della "ricerca - affermava il manifesto - delle nuove forme dell´uomo: quelle dell´universo atomico".

Da allora l´artista milanese adottò in pittura quella che poi divenne il suo modo espressivo preferito: il collage, lo smembramento delle forme per esprimere la deflagrazione della materia e dell´immagine. I collages policromatici, pervasi da una vena giocosa ed ironica, divennero l´espressione visiva della vena satirica di Baj: indimenticabili restano i suoi grotteschi Generali, come il tenente John Talbot, realizzati con pezzi di stoffa, passamanerie medaglie, specchi rotti, frammenti metallici, conchiglie.

Dalle opere nucleari del 1951, in cui il gesto, il dripping e le macchie di colore svolgono il tema di un big bang atomico creativo e distruttivo assieme, passando attraverso Dame, Generali, mobili di stile, specchi, sculture di Ubu, ritratti dei proustiani Guermantes, maschere tribali, Baj riapre il suo ciclo apocalittico arricchendolo ultimamente di alcuni teli dedicati all´opera di Gilgames.

I fili conduttori della sua ampia produzione sono due: la denuncia, dalla minaccia atomica alla violenza e aggressività umana, e l´humor, che va dal grottesco al nero. Andrè Breton, in un suo saggio, riconobbe subito che "l´aspetto ludico e ironico di Baj nasconde in effetti un costante e coerente impegno contro ogni forma di distruttività e di oppressione dell´uomo sull´uomo".

Dino Buzzati scrisse di lui: "Antibellicista per natura, non gli dispiacerebbe di scatenare una piccola guerra personale contro gli imbecilli, pur sapendo che sarebbe una causa perduta di fronte ad un avversario così sterminato in numero e potenza".

Ma il suo spirito polemico emerse anche nella pittura, che torna al soggetto: basti ricordare uno dei quadri più controversi e discussi, come "I funerali dell´anarchico Pinelli".

Ma Baj non è stato solo pittore e scultore. Oltre alle arti figurative (pittura, incisione, scultura, ceramica), ha scritto una quindicina di saggi, ha collaborato con riviste in un continuo sodalizio con poeti e scrittori.

Decine le mostre dell´artista, esposto in Italia ed amatissimo all´estero, soprattutto negli Stati Uniti. L´ultima e forse la più vasta antologica dell´artista fu allestita ad ottobre 2001 al Palazzo delle Esposizioni, dove furono esposte opere che vanno dal ´51 al 2001 e oltre 300 quadri.



ATS

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