LOSANNA - Il 10% delle 8000 grotte svizzere sono inquinate. L'istituto svizzero di speleologia (ISSKA) ha deciso di correre ai ripari lanciando quest'estate un'azione per la pulizia di 25 siti geologici del Giura vodese.
Il servizio civile collabora alla campagna, sostenuta dal Fondo svizzero per il paesaggio (FSP) e dal servizio vodese delle foreste, della fauna e della natura, ha indicato oggi in una nota l'ISSKA. Partecipano anche i comuni di L'Abbaye, Bière, Montricher, Le Chenit e Marchissy. Le 25 grotte selezionate non sono incluse nel catalogo dei siti contaminati: i lavori di pulizia, che dovrebbero ammontare a circa 30'000 franchi, non beneficiano perciò del sostegno finanziario della Confederazione.
In Svizzera sono censite oltre 8000 grotte o voragini: ogni anno vengono scoperti nuovi siti. Oltre il 20% del territorio elvetico - spiegano gli speleologi - è costituito di rocce calcaree, che favoriscono la formazione di cavità e doline. Secondo gli esperti, il 10% delle grotte sono inquinate: in esse si trovano pneumatici, sacchi di rifiuti, carcasse di animali e frigoriferi.
La loro quantità non supera in genere diverse decine di metri cubi. Il problema deriva dal fatto che le grotte e le doline sono in contatto diretto con i flussi sotterranei che possono alimentare le captazioni di acqua potabile, hanno evidenziato gli specialisti.