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COMO: Infinocchiò ricca comasca, condannato ex finanziere
Due anni di reclusione inflitti oggi a “Cicillo”. Un anno e due mesi alla moglie, uno al figlio. Nel ’92 venne condannato dai Giudici di Lugano a ben 5 anni e mezzo per truffa ai danni della banca svizzera “Svirobank”
COMO: Infinocchiò ricca comasca, condannato ex finanziere
Due anni di reclusione inflitti oggi a “Cicillo”. Un anno e due mesi alla moglie, uno al figlio. Nel ’92 venne condannato dai Giudici di Lugano a ben 5 anni e mezzo per truffa ai danni della banca svizzera “Svirobank”
COMO –
Con l’accusa di insolvenza fraudolenta aggravata per non aver restituito un grosso prestito ad una benestante donna comasca, il Tribunale di Como ha condannato quest’oggi l’ex finanziere, Franco Ambrosio, 55 ...
COMO – Con l’accusa di insolvenza fraudolenta aggravata per non aver restituito un grosso prestito ad una benestante donna comasca, il Tribunale di Como ha condannato quest’oggi l’ex finanziere, Franco Ambrosio, 55 anni originario di San Giuseppe Vesuviano ma residente a Como. Per lui due anni di reclusione, con i benefici di Legge. Secondo l’accusa avrebbe firmato un assegno da 110.000 dollari statunitensi senza che sul suo conto vi fosse la necessaria copertura. Quando la donna, Rina Fegherazzi, si presentò all’incasso si sentì dire, infatti, che quell’assegno era scoperto. Il dibattimento nei confronti dell’ex finanziere dalla “dolce vita” era iniziato nel maggio scorso ma ha subito diversi rinvii. Assieme a lui davanti ai Giudici del Tribunale lariano anche la convivente (si tratta Maria Cristina Canovai 58enne di origini sarde e che si è presa un anno e due mesi) e il figlio Ferdinando, 30enne che abita negli Stati Uniti e più precisamente in Arizona, condannato a 12 mesi. Secondo le accuse contestate dalla Procura, lei doveva rispondere di ingiurie nei confronti della beneficiaria del bidone che quando scoprì di essere stata turlupinata non esitò a presentare denuncia nei confronti di Ambrosio, personaggio molto conosciuto anche in Ticino, almeno per quanto riguarda gli ambienti della Giustizia. Nel ’92, infatti, venne condannato dai Giudici di Lugano a ben 5 anni e mezzo per truffa ai danni della banca svizzera “Svirobank”. Per poter, invece, attuare il raggiro ai danni della ricca comasca avrebbe messo in scena un copione ben consolidato tanto che nel decreto di citazione a giudizio firmato dal P.M. Silvia Perrucci, si legge chiaramente che avrebbe raggirato la poveretta (poveretta si fa per dire visto il ricco portafogli) “ostentando una situazione di rilevante agiatezza e di benessere economico non corrispondente al vero”. L’ex finanziere e suo figlio e la convivente di “Ciccillo” si sarebbero, infatti, presentati a lei spacciandosi per proprietari di lussuosi beni immobili e con questo stratagemma riuscirono a farsi prestare 170 milioni di lire che, si legge ancora nel Decreto di Citazione a Giudizio, il terzetto non aveva più restituito adducendo pretestuose ragioni”.
di Bob Decker
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