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EUROPAL'Europa è il nuovo epicentro della pandemia

13.03.20 - 23:01
Il Vecchio Continente chiude scuole, negozi e monumenti, dispone quarantene e blinda confini per fermare il virus
Keystone
I casi in Spagna si sono moltiplicati negli ultimi giorni.
I casi in Spagna si sono moltiplicati negli ultimi giorni.
Fonte ats ans
L'Europa è il nuovo epicentro della pandemia
Il Vecchio Continente chiude scuole, negozi e monumenti, dispone quarantene e blinda confini per fermare il virus
Dopo l'Italia, la malattia ha raggiunto tutte le nazioni: 4'300 contagi in Spagna, 3'600 in Francia e 3'300 in Germania.

PARIGI - L'Asia ha superato il momento più difficile, ora è l'Europa il nuovo epicentro della pandemia di coronavirus. A certificarlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Vecchio Continente si precipita a chiudere scuole, negozi e monumenti, a disporre quarantene, a blindare confini e a vietare riunioni e assembramenti.

Seguendo passo dopo passo le misure draconiane adottate nei giorni scorsi dall'Italia, capofila al tempo stesso del contagio e della risposta occidentale all'infezione.

D'altronde i dati non fanno che confermare come gli altri stiano affrontando lo stesso destino, con appena qualche giorno di ritardo rispetto a quanto accaduto nella vicina Penisola. La Spagna si è ritrovata nel giro di una settimana a superare i 4'300 contagi, la Francia 3'600, la Germania 3'300. Una progressione esponenziale che ha spinto la maggior parte delle capitali a prendere contromisure drastiche.

Anche perché per il momento - spiegano all'Oms - è impossibile prevedere quando avverrà il picco della pandemia e per l'agenzia delle Nazioni Unite soltanto un approccio aggressivo come quello adottato dai Paesi asiatici può frenare i contagi.

E dunque ecco asili, scuole e università chiusi in sempre più Paesi: finora sono Austria, Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Turchia e Ucraina ad avere adottato la misura. E dalla prossima settimana alunni e studenti rimarranno a casa anche in Belgio, Croazia, Francia, Portogallo, Spagna e Svizzera e nella maggior parte dei Länder tedeschi.

La Repubblica Ceca, la Danimarca, la Slovacchia, l'Ucraina e la Polonia hanno chiuso i loro confini a tutti gli stranieri. L'Austria ha sospeso i collegamenti ferroviari e ha quasi completamente chiuso il confine con l'Italia, richiedendo certificati medici e controlli sanitari per chi vuole entrare. Anche se al Brennero una soluzione «sembra vicina», secondo la Commissione europea, ritornata nuovamente a criticare ogni misura che blocchi la libera circolazione delle merci nel mercato unico.

Parole inascoltate evidentemente in Slovenia: dopo avere istituito misure di controllo sanitario al confine, Lubiana ha da ultimo bloccato l'accesso agli automezzi oltre le 3,5 tonnellate, generando code chilometriche in entrata dall'Italia e suscitando l'ira del governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, che ha bollato come «scorrette» queste «iniziative unilaterali».

Anche la Germania ha rafforzato i controlli al confine francese. In Spagna, che ha dichiarato lo stato di allerta, l'intera Catalogna si è messa in quarantena, così come due comuni nella regione austriaca del Tirolo. Ma l'elenco delle misure che gli Stati prendono ora dopo ora è talmente lungo che diventa sempre più difficile tenere il conto: Parigi ha chiuso Louvre e Tour Eiffel, l'Austria e la Bulgaria i negozi non essenziali, il Belgio i locali e i ristoranti, così come Berlino. In Slovacchia tutti gli aeroporti internazionali sono chiusi.

Il governo britannico ha rinviato di un anno le elezioni amministrative previste a maggio in Inghilterra, anche se per ora la risposta di Londra rispetto all'emergenza appare la più blanda, e lo stoicismo sfoggiato in pubblico dal premier Boris Johnson - ed elogiato dai media - con le sue dichiarazioni sulle morti «inevitabili» stride con le parole allarmate dei colleghi continentali.

Conseguenze infine anche sulle navi. Costa Crociere ha annunciato che sospenderà i viaggi fino al 3 aprile. Mentre molti porti esteri - denunciano le associazioni di armatori e agenti marittimi, Mit Assarmatori, Confitarma e Federagenti - stanno chiudendo alle navi italiane per paura del virus.

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COMMENTI
 

Evry 4 anni fa su tio
Certo è una cosa che da noi i politici a tutti i livelli sono stati troppo titubanti e non se ne sono accorti della gravità !!! certo è che se avessero adottato le energie che dimostrano di dedicare al Euroturbo molte cose necessarie sarebbero già state adottate. Bene è che l'iniziativa, come in tutte le cose viene dal basso , grazie e auguri. Continuviamo a emarginare i politici deboli che non meritano di rappresentare e guidare noi svizzeri.

Maxy70 4 anni fa su tio
Quando, all’inizio della pandemia, allorché finalmente il regime cinese non ha più potuto nascondere l’esistenza del coronavirus, l’Italia (giustamente) ha sospeso gli arrivi dal gigante giallo, però senza (sic!) un coordinamento con gli altri paesi della UE. Risultato ovviamente prevedibile: i membri della numerosissima comunità cinese residente (con o senza permesso di soggiorno) in Italia, sono transitati dagli altri paesi della UE. Attuando subito un blocco totale degli arrivi dalla Cina, in tutta la UE, questa catastrofe biblica si poteva evitare. Un monumento alla inefficienza del carrozzone Unione Europea! Qualcuno si assumerà le proprie responsabilità?

Clo 62 4 anni fa su tio
Faccio alcune considerazioni a ruota libera. Tio è preoccupata dai commenti inopportuni poi sul suo sito pubblicizza Airolo e San Bernardino per il tempo libero, ma non bisogna restare a casa!!! 28 sindaci preoccupati per la sorte dei frontalieri, ma vergognatevi, sono le vostre amministrazioni che non danno la possibilità di rimanere nei propri domicili a lavorare, anzi un consiglio a questi sindaci, fate diventare cittadini onorari i frontalieri visto che per tanti dei vostri comuni sono indispensabili finanziariamente. Unia e Ocst è il momento del silenzio, finita l’emergenza ci sarà tutto il tempo per discutere con gli odiati datori di lavoro Altro punto, abbiamo speso cifre importanti per la protezione civile non era il caso di annullare i poteri a una classe politica senza palle e far gestire il tutto da professionisti? Un enorme grazie va a tutte quelle persone che con impegno stanno lottando per risolvere la crisi ??

MrBlack 4 anni fa su tio
Siamo solo all’inzio. E Gobbi è stato chiaro....ci sono persone infette che vengono in Svizzera per farsi curare...

Nmemo 4 anni fa su tio
Appare sempre più evidente che la politica, sia cantonale , sia federale si sia fatta tirare per la giacchetta dall’economia, privilegiandola rispetto alle sollecitazioni dei collaboratori scientifici. Inutile recriminare ora. I conti si faranno a bocce ferme, sperando che come al solito il popolino non dimentichi.

lalumpi 4 anni fa su tio
Il mio sgomento è che in confronto alla solita influenza queste cifre sono irrisorie...
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