Gennaro Arma è atterrato all'aeroporto di Fiumicino nel tardo pomeriggio di ieri
Parlando delle tre settimane passate nel porto di Yokohama ha detto: ««La mia prima reazione è stata pensare alla salute delle persone a bordo»
ROMA - Gennaro Arma, il comandante della nave da crociera Diamond Princess restata bloccata nel porto giapponese di Yokohama per più di tre settimane a causa di una serie di casi di coronavirus a bordo, è rientrato in Italia.
Il comandante è atterrato nel tardo pomeriggio di ieri all'aeroporto romano di Fiumicino. Tra i primi ad accoglierlo c'era il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.
Arma e altri 15 italiani hanno completato il periodo di quarantena imposto dalle autorità giapponesi e hanno potuto fare rientro in patria. Prima d'imbarcarsi sul volo da Tokyo ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Tg24: «Sono contento ed emozionato di ritornare a casa. Sono consapevole del momento che sta passando il nostro Paese, sicuramente non è un momento facile. Io stesso al rientro resterò a casa».
«So bene che non è semplice, non è semplice per nessuno» ha aggiunto «ma sono convinto allo stesso tempo che restando uniti questa situazione vada a migliorare e che tutti insieme ce la possiamo fare. Trovo che nei momenti di difficoltà ed emergenza il popolo italiano sia un popolo meraviglioso, che tira sempre fuori il meglio. Rispettando le regole, le istruzioni che ci sono state date, rimanendo uniti e con spirito di sacrificio sicuramente usciremo fuori da questa situazione».
Arma ha parlato anche delle complicate settimane trascorse a bordo della Diamond Princess, diventata un focolaio di Covid-19. «La mia prima reazione è stata pensare alla salute delle persone a bordo, come preservare la loro salute e sicurezza nello stare sulla nave. Era una situazione del tutto nuova, mai successa prima, era difficile poter immaginare come si sarebbe evoluta, il mio pensiero era mantenere la nave in sicurezza e mantenere la salute della gente a bordo in condizioni ottimali». La tensione, che sarebbe potuta esserci in una situazione simile, in realtà non c'è mai stata. Anzi «c’è sempre stato un ottimo rapporto di collaborazione tra le varie autorità, sono molto soddisfatto del lavoro che è stato svolto a bordo».
Il comandante dice di non aver provato paura quando è stato sottoposto al tampone. «Avevo messo in considerazione che sarebbe potuto capitare, l’avrei affrontata in maniera tranquilla come deve essere». Quella che si è conclusa a Yokohama non sarà la sua ultima crociera, assicura Arma: quando ci sarà la ripresa delle attività «sarò assolutamente a bordo».