Un'interruzione delle forniture a causa della pandemia potrebbe avere effetti devastanti nell'Africa subsahariana
GINEVRA - Sabato 25 aprile si celebrerà la giornata mondiale contro la malaria. Una malattia che quest’anno, come riferiscono i risultati di un’analisi pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità, potrebbe provocare nell’Africa subsahariana un numero di vittime doppio rispetto a quello registrato nel 2018.
Lo stato di allerta è dovuto alle possibili interruzioni nelle forniture di prodotti utili a prevenire la diffusione della malattia e a trattarla causa della pandemia in corso.
«Agire in fretta per salvare vite» - Lo scenario peggiore fra i nove elaborati nel modello indica una sospensione totale delle campagne di prevenzione a base di insetticidi e una riduzione del 75% per quanto concerne l’accesso ai farmaci antimalarici. In questa situazione, il bilancio delle vittime nel 2020 potrebbe raggiungere le 769mila unità. Una cifra che riporterebbe la mortalità «a livelli che non si vedevano da 20 anni».
Secondo l'ultimo rapporto sulla situazione mondiale della malaria del 2019, i casi di malaria nell’Africa subsahariana costituiscono il 93% dei casi totali rilevati a livello mondiale. Nel 2018, il 94% dei decessi per malaria sono avvenuti a sud del deserto del Sahara. E oltre i due terzi erano di bambini sotto i cinque anni.
Trovato un anticorpo efficace?
Un anticorpo potrebbe arrivare a distruggere le cellule del parassita che porta la malaria. È questo il risultato di uno studio, pubblicato su Nature, che apre la pista a una nuova strategia per combattere la malattia che uccide, nel mondo, circa mezzo milione di persone ogni anno. Tutto è partito dall'analisi del sangue di alcuni bambini che avevano una resistenza immunitaria naturale. È qui che i ricercatori della Brown University sono riusciti a individuare un anticorpo per una particolare proteina della malaria (la PfGarp). I primi test sui primati non umani, secondo i ricercatori, avrebbero infatti dimostrato risultati promettenti. In uno studio condotto in laboratorio, invece, sarebbero morti tra il 98 e il 99% dei parassiti.
I test di laboratorio hanno notato come gli anticorpi attuino un meccanismo di autodistruzione della malaria che causa una morte programmata delle cellule dei parassiti che, una volta nell'uomo, vivono all'interno dei globuli rossi.
(fonte ats ans)