L'idea di una "pausa dall'essere umano" sarebbe nata dalla risposta della natura all'interruzione delle attività umane
BANGKOK - Il Ministro delle Risorse Naturali e dell'Ambiente della Thailandia sta valutando la possibilità di chiudere tutti i 157 parchi nazionali del Paese per tre mesi all'anno, per consentire all'ambiente di rigenerarsi naturalmente, in pace, senza i possibili danni e disturbi causati dalla presenza dell'uomo.
Lo ha comunicato il portale thailandese Thai Pbs, che ha riportato le dichiarazioni di Warawut Silpa-archa (il Ministro in questione), che ha affermato che l'idea è nata in seguito alla riapparizione di molte specie di fauna selvatica negli ultimi due mesi, quando tutti i parchi sono stati chiusi ai visitatori nell'ambito delle misure di lockdown legate al Covid-19.
La fauna, compresa quella marina, è stata infatti avvistata più frequentemente, e in maggior numero, negli habitat naturali più comuni prima dell'avvenire del turismo di massa.
Secondo il portale, i funzionari del Ministero stanno provando a elaborare dei possibili periodi e orari per una chiusura scaglionata dei parchi. Nei prossimi mesi si saprà se l'idea verrà effettivamente applicata, o se rimarrà solo un'ipotesi.