Secondo gli studiosi, la prevalenza dell'infezione sulle navi è stata probabilmente «sottostimata in modo significativo»
I ricercatori descrivono quanto accaduto sulla Greg Mortimer partita da Ushuaia e fermatasi a Montevideo
SYDNEY - La diffusione del Covid-19 sulle navi da crociera potrebbe essere stata «sottostimata in modo significativo» e i casi asintomatici potrebbero essere molti più del previsto. A riproporre la questione è il caso di una nave da crociera, partita a marzo dall'Argentina per l'Antartide, dove vi erano più di 8 persone su 10 senza sintomi tra quelle risultate positive. Lo spiega sulla rivista Thorax uno studio del Macquarie University Hospital di Sydney.
I ricercatori guidati da Alvin Ing, tutti a bordo, descrivono quanto accaduto sulla nave con 128 passeggeri e 95 membri dell'equipaggio, partita da Ushuaia per una crociera di 21 giorni a metà marzo.
Tutte le precauzioni sono state adottate: ai passeggeri che nelle precedenti tre settimane avevano attraversato paesi con tassi d'infezione da Covid-19 già alti non è stato consentito salire. All'imbarco è stata misurata la temperatura di tutti, e a bordo c'erano molti punti per l'igiene delle mani, soprattutto nella sala ristorante.
Il primo caso di febbre è emerso all'ottavo giorno, facendo scattare immediatamente le misure di controllo (confinamento in cabina dei passeggeri, stop alla manutenzione giornaliera a parte la consegna dei pasti, dispositivi di protezione al personale in contatto con i passeggeri malati).
Quando l'Argentina ha chiuso i suoi confini, la nave si è diretta a Montevideo in Uruguay, arrivandovi il tredicesimo giorno. Momento in cui per otto persone - tra passeggeri ed equipaggio - è stato richiesto il ricovero in ospedale. Al ventesimo giorno le 217 persone rimaste (tra passeggeri ed equipaggio) hanno fatto il tampone, risultando positive in oltre la metà dei casi (128, pari al 59%). Di queste, il 19% (24) aveva sintomi, mentre l'81% (108) no. La nave non ha avuto contatti con altre persone per 28 giorni dopo la partenza, rimanendo praticamente isolata.
Secondo gli studiosi, la prevalenza dell'infezione sulle navi da crociera è stata probabilmente «sottostimata in modo significativo», e i passeggeri dopo lo sbarco, andrebbero monitorati per evitare ulteriori contagi.