Se dovesse collaborare con la giustizia molte personalità sarebbero a rischio, fra questi pure il Principe Andrea
NEW YORK - Si nascondeva in una magione a Bedford nel New Hampshire acquistata con 20 milioni in contanti, continuando a mantenere (nell'anonimato) una vita fra i lussi.
Ghislaine Maxwell ex-compagna e braccio destro del magnate pedofilo newyorchese Jeffrey Epstein è finita in manette giovedì con l'accusa di aver circuito, istruito e abusato di decine di ragazze minorenni.
Con ogni probabilità non avrà diritto a una cauzione - come già era successo con Epstein - vista la sua grande disponibilità di denaro e l'alto rischio di fuga. «Ha tre passaporti e svariati conti in banca, alcuni con diversi milioni di dollari», conferma l'accusa.
Il fermo di Maxwell mette sotto pressione una lunga lista di persone potenti solite a frequentare la coppia a New York, Miami e nella residenza privata sulle Isole Vergini. Molti personaggi di spicco dell'elite mondiale erano amici di Epstein e - stando a diverse delle allora giovanissime vittime - approfittavano delle minorenni concupite dai due.
La speranza che la 58enne possa cooperare con le autorità per fare luce su quello che, di fatto, è un giro pedofilo internazionale sul quale - per la morte di Epstein - le autorità americane non sono mai riuscite a fare luce.
Fra le persone che potrebbero essere danneggiate da una collaborazione di Maxwell con la giustizia c'è anche il Principe Andrea, immortalato abbracciato a una 17enne Virginia Giuffre in uno scatto diventato celebre, e dalla quale è stato accusato di violenze anche in un recente documentario su Netflix diventato un cult.
Andrea, che ha sempre negato le accuse, non ha voluto prendere posizione in merito all'arresto e non ha ancora incontrato l'FBI: «Lo invitiamo a farsi avanti affinché ci dia la sua versione dei fatti», hanno comunicato gli inquirenti durante una conferenza stampa a New York.