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KENYAAlle radici del Covid-19: «Se continuiamo a sfruttare gli animali il problema si ripresenterà»

07.07.20 - 16:32
Il 60% delle infezioni umane ha origine animale. Pratiche agricole non sostenibili favoriscono il passaggio.
Keystone
Tra le cause dell'aumento delle zoonosi figura la maggiore richiesta di proteine animali
Tra le cause dell'aumento delle zoonosi figura la maggiore richiesta di proteine animali
Fonte Ats
Alle radici del Covid-19: «Se continuiamo a sfruttare gli animali il problema si ripresenterà»
Il 60% delle infezioni umane ha origine animale. Pratiche agricole non sostenibili favoriscono il passaggio.

NAIROBI - Dall'Ebola al virus del Nilo occidentale alla Mers, l'elenco delle zoonosi, ossia le infezioni che 'saltano' dagli animali all'uomo, era già lungo prima che arrivasse il Sars-Cov-2. Se non si inizierà a proteggere l'ambiente si allungherà ulteriormente nei prossimi anni. L'allarme è contenuto in un rapporto dell'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente, e dell'International Livestock Research Institute, che individua dieci strategie da adottare per ridurre i rischi.

Circa il 60% delle infezioni umane ha un'origine animale, spiega il rapporto, e di tutte le malattie infettive emergenti il 75% ha fatto un salto di specie da un altro animale all'uomo. Già ora, spiega il rapporto, due milioni di persone l'anno muoiono per zoonosi 'dimenticate', dalla rabbia alla tubercolosi bovina, e negli ultimi due decenni le zoonosi hanno causato 100 miliardi di dollari di danni, senza contare quelli che saranno dovuti al Covid-19 stimati in 9'000 miliardi di dollari in pochi anni.

Sette tendenze stanno spingendo verso un aumento delle zoonosi: la maggiore richiesta di proteine animali, l'aumento dell'agricoltura intensiva e non sostenibile, lo sfruttamento sempre maggiore della fauna selvatica, l'utilizzo massiccio delle risorse naturali attraverso l'urbanizzazione e l'industria estrattiva, l'aumento dei viaggi e dei trasporti e la crisi climatica.

Fra i dieci suggerimenti elaborati ci sono: aumentare la ricerca, rafforzare il monitoraggio di tutte le pratiche che implicano l'utilizzo di animali, ad esempio per la produzione di cibo, e promuovere pratiche agricole sostenibili, ma anche aumentare la sensibilizzazione del pubblico su questi temi e utilizzare l'approccio 'One Health', che mira a conciliare la salute per le persone, gli animali e l'ambiente, quando si pianifica lo sviluppo.

«La scienza è chiara nell'affermare che se continuiamo a sfruttare gli animali e a distruggere gli ecosistemi - spiega Inger Andersen, direttore esecutivo dell'Unep - ci possiamo aspettare di vedere un forte aumento delle malattie che saltano dagli animali all'uomo nei prossimi anni. Le pandemie sono devastanti per le nostre vite e per le nostre economie, e come abbiamo visto negli ultimi mesi sono i più poveri e i più vulnerabili che soffrono di più. Per prevenire epidemie future dobbiamo diventare più risoluti nel proteggere l'ambiente».
 
 

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