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TURCHIAPer la prima preghiera a Santa Sofia sono attese mille persone

23.07.20 - 14:07
Il prefetto intende far rispettare la distanza sociale: «Chiediamo di portare mascherine, tappeti e pazienza».
Keystone
Una famiglia musulmana di fronte a Santa Sofia
Una famiglia musulmana di fronte a Santa Sofia
Fonte Ats
Per la prima preghiera a Santa Sofia sono attese mille persone
Il prefetto intende far rispettare la distanza sociale: «Chiediamo di portare mascherine, tappeti e pazienza».

ISTANBUL - Saranno circa un migliaio le persone ammesse domani a Santa Sofia per la prima preghiera dopo la riconversione del monumento simbolo di Istanbul da museo in moschea.

Compiendo un'ispezione dell'edificio per controllare le ultime attività preparatorie, il governatore della metropoli turca, Ali Yerlikaya, ha spiegato che ai fedeli saranno tra l'altro riservate cinque aree esterne, tre per gli uomini e due per le donne, in modo da garantire la distanza di sicurezza e le altre misure di prevenzione contro il Covid-19. Durante la preghiera islamica vige la separazione dei sessi.

«Ai nostri concittadini chiediamo di portare mascherine, tappeti per la preghiera, pazienza e comprensione», ha dichiarato il prefetto. Sin da stasera, inoltre, l'area verrà sanificata e sarà in gran parte chiusa al traffico e blindata con rigide misure di sicurezza.

Gli ortodossi: «La riconversione inasprisce lo scontro tra le religioni» - «Sua Santità Bartolomeo (patriarca ecumenico di Costantinopoli, ndr) deplora l'inasprimento delle divisioni nel mondo tra le religioni, che la decisione su Santa Sofia sembra inevitabilmente e sfortunatamente provocare». Lo ha detto in un'intervista all'ANSA l'arcivescovo Elpidophoros d'America, massima autorità della chiesa greco-ortodossa nel continente, alla vigilia della prima preghiera dopo la riconversione da museo in moschea del monumento simbolo di Istanbul. «I giorni della conquista e del dominio di un gruppo su un altro dovrebbero essere finiti, perché questo pensiero limitato non fa bene a nessuno. La pandemia, ci ha dimostrato nel modo più terribile quanto siamo davvero interconnessi e interdipendenti», ha proseguito l'arcivescovo, che è anche cittadino turco e per otto anni è stato abate del prestigioso monastero della Santa Trinità sull'isola di Heybeliada, al largo di Istanbul.

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