Secondo i dati preliminari, il presidente in carica Alexander Lukashenko avrebbe vinto con l'80% dei consensi.
MINSK - Una novantina di feriti e circa 3000 persone fermate: è il bilancio, ancora parziale, della notte di scontri in Bielorussia a seguito del risultato delle elezioni. Il ministero dell'Interno bielorusso spiega che i fermi hanno avuto luogo a Minsk e in oltre 30 altre città della Bielorussia. Secondo il ministero, oltre 50 civili e 39 agenti sono rimasti feriti negli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, riporta la testata online Meduza.
Il centro per i diritti umani Vesna, citato da vari media russi, parla di una persona che avrebbe perso la vita.
I risultati - Secondo i dati preliminari resi pubblici dalla Commissione Elettorale Centrale, il presidente in carica Alexander Lukashenko, al potere da 26 anni, ha vinto con l'80,23% dei consensi. La sua principale concorrente, Svetlana Tikhanovskaya, ha ottenuto il 9,90%. Gli altri tre candidati hanno ottenuto meno del 2% dei voti. Ma l'opposizione contesta questi risultati.
«Un partecipante alle proteste che hanno avuto luogo ieri sera a Minsk è morto», recita una dichiarazione pubblicata sul sito web del centro per i diritti umani Viasna. Secondo gli attivisti, il giovane ha subito una lesione cerebrale letale dopo essere stato investito da un veicolo speciale sul viale Pobediteley. I paramedici, che si sono precipitati sul posto, non sono riusciti a salvarlo.
«Decine di persone ferite durante le manifestazioni sono ricoverate negli ospedali di Minsk», dice Viasna. «È noto che due reparti di un ospedale militare sono pieni di pazienti feriti. Inoltre, i feriti sono alloggiati nell'ospedale d'emergenza e nell'ospedale n. 6 di Minsk», ha detto un attivista a Interfax.
Tikhanovskaya: «I risultati contraddicono la realtà» - «I risultati delle elezioni riportati dalla Commissione centrale elettorale contraddicono la realtà e sono completamente in contrasto con il buonsenso», ha detto la portavoce di Svetlana Tikhanovskaya, Anna Krasulina, ripresa dall'agenzia Interfax.
«Non riconosciamo i risultati delle elezioni. Abbiamo visto i dati reali degli spogli. Chiediamo a coloro che credono che la loro voce sia stata rubata di non tacere». Lo ha detto in conferenza stampa la s tessaSvetlana Tikhanovskaya. «Spero che non ci siano violenze se la gente vuole scendere in piazza: continueremo a cercare di condurre un dialogo con le autorità», ha aggiunto. Lo riporta MBK Media.
Lo Stato minaccia «tra gli 8 e i 15 anni dietro le sbarre»- Il Comitato investigativo bielorusso ha nel frattempo avviato procedimenti penali per le proteste. Lo ha detto il capo del comitato Ivan Noskevich, citato dall'agenzia di stampa BelTA. «Tutte le azioni illegali hanno comportato violenze contro agenti di polizia, decine dei quali sono stati feriti», ha dichiarato Noskevich.
«La pena per tali azioni è tra 8 e 15 anni dietro le sbarre», ha detto Noskevich. Il funzionario ha sottolineato che coloro che sono interessati a disordini di massa usano il pubblico «come mezzo per raggiungere i loro obiettivi». «Vi chiedo di non soccombere alle provocazioni e agli inviti a violare l'ordine pubblico. Le forze dell'ordine prenderanno tutte le misure possibili per proteggere l'ordine costituzionale», ha sottolineato.
Manifestanti «diretti dall'estero» - Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha detto che i manifestanti scesi in piazza ieri sera per protestare contro il risultato delle elezioni erano diretti dall'estero. «I servizi speciali hanno registrato chiamate dalla Polonia, dalla Gran Bretagna e dalla Repubblica Ceca», ha dichiarato Lukashenko. Lo riporta RIA Novosti.
Putin e Xi si congratulano con Lukashenko - Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Alexander Lukashenko per la vittoria riportata. Lo riferisce la Tass. Anche il presidente cinese Xi Jinping ha inviato un messaggio all'omologo bielorusso, complimentandosi per la sua rielezione alla presidenza sia a titolo personale sia per conto di governo e popolo cinesi.
Xi, nel resoconto della Xinhua, ha detto di dare grande importanza allo sviluppo dei rapporti bilaterali, aggiungendo di essere pronto a lavorare congiuntamente per spingere in avanti «una partnership strategica completa espandendo una cooperazione di beneficio reciproco tra in vari campi, in modo da creare nuovi benefici alle rispettive popolazioni e ai due Paesi».
Vertice straordinario - La Polonia chiede un vertice europeo straordinario sulla situazione in Bielorussia, dopo gli scontri che hanno seguito le elezioni presidenziali.
«Le autorità hanno usato la forza contro i loro cittadini che chiedevano un cambiamento nel paese», ha detto il premier Mateusz Morawiecki. «Dobbiamo sostenere il popolo bielorusso nella sua ricerca della libertà». L'Ue ha già reagito a quanto successo ieri. «La violenza contro chi protesta non è la risposta. La libertà di espressione, di assemblea, i diritti umani di base devono essere sostenuti», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel commentando i fatti in Bielorussia.
Standard democratici «non rispettati» - Per il governo tedesco «non è accettabile» che gli «standard minimi democratici» alle elezioni in Bielorussia non siano stati mantenuti. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che in conferenza stampa a Berlino ha stigmatizzato l'uso della violenza contro pacifici dimostranti in Bielorussia, e ha rivolto un appello al rispetto della libertà di manifestazione e d'informazione da parte dei leader politici del paese.
Von der Leyen chiede che lo spoglio sia trasparente - «Non c'è posto in Europa per chi bersaglia e reprime con violenza chi protesta pacificamente. I diritti fondamentali in Bielorussia devono essere rispettati. Chiedo alle autorità di assicurare che i voti dell'elezione di ieri siano contati e pubblicati accuratamente»: così in un tweet la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.